Elezioni a Berlino 1 – L’analisi politica

Pubblicato il 22 Settembre 2011 alle 04:06 Autore: Matteo Patané
il politico tedesco Klaus Wowereit

I veri vincitori delle elezioni berlinesi sono senza alcun dubbio i Piraten, il giovane partito nato sull’onda dell’omologo svedese che fa della libertà dell’uso della rete il proprio pilastro fondante. Raccogliendo consensi soprattutto nell’are orientale della città, sottraendoli a socialdemocratici e alla sinistra, i Piraten riescono a raccogliere quasi il 9% e a conquistare 15 consiglieri.
Se altrove nella Germania sono i Grünen a rosicchiare voti agli alleati socialdemocratici, nelle grandi città – come dimostrano Berlin e Hamburg – si sta già affacciando il movimento del futuro; dopo l’ecologismo degli anni ’70 si affaccia ora un movimento nuovo, che vive nella rete e della rete e che senza alcun dubbio potrà dire la propria nelle elezioni future.
Il fatto che i Piraten raccolgano consensi soprattutto nel campo progressista dell’elettorato lascia presagire un futuro simile a quello dei Grünen, consacrati proprio quest’anno come vero partito di massa dalla vittoria in Baden-Württemberg. Anziché tentare di raccogliersi in un partito omnicomprensivo, la sinistra tedesca pare – volontariamente o meno – orientata alla formazione di partiti che si potrebbero definire tematici, basati rispettivamente sul lavoro, sull’ambiente e, se l’evoluzione dei Piraten ricadrà nell’alveo dei partiti che l’hanno preceduta, su internet.
Più che frutto di strategia pare un adattamento del sistema dei partiti tedeschi ai mutamenti della società, pur nella regolazione di una legge elettorale che punisce in maniera severa l’eccessiva frammentazione del panorama politico.

Il parlamento regionale di Berlino conta 152 seggi, quindi la maggioranza assoluta per governare è di 77 voti. Da un punto di vista matematico tale combinazione può essere raggiunta con i seguenti raggruppamenti minimi:

  • SPD + CDU: 87 seggi
  • SPD + Grünen: 78 seggi
  • SPD + Linke + Piraten: 83 seggi
  • CDU + Grünen + Linke: 89 seggi
  • CDU + Grünen + Piraten: 84 seggi

Alcune di queste combinazioni paiono inverosimili dal punto di vista politico – CDU e Linke alleate – o non rispecchiano le attuali inclinazioni delle formazioni politiche – le combinazioni che comprendono i Piraten, attualmente non disposti ad allearsi né a destra né a sinistra.
Restano quindi solo due possibili opzioni: la Große Koalition SPD-CDU ed un classico rosso-verde, che però sarebbe al di sopra di una sola unità rispetto alla maggioranza minima per governare.

La scelta, in realtà, non pare eccessivamente rilevante. Il land di Berlino si trova attualmente all’opposizione nel Bundesrat, il Senato Federale della Germania. In caso di Große Koalition la regione passerebbe tra le formazioni neutrali, facendo svanire l’ipotesi di una maggioranza assoluta del centrosinistra in quel ramo del parlamento tedesco.
In realtà, una volta sottratto il controllo del Bundesrat alla Merkel, le politiche della SPD e dei suoi alleati si sono sempre più basate sulla governabilità dei land vinti più che sulla contrapposizione frontale con le forze di centrodestra.

Proprio in una delle città più di sinistra della Germania Angela Merkel riesce quindi a cogliere qualche nota positiva in un anno elettoralmente disastroso: il popolo tedesco non pare avere intenzione di voltare le spalle all’Euro, e ha premiato il partito della Cancelliera rispetto al suo più rigido alleato. La contestuale perdita di voti della SPD assottiglia il margine del centrosinistra nella regione della capitale, permettendo alla CDU di vedere queste elezioni come un bicchiere mezzo pieno.
Ma la vera novità di queste elezioni sono i Piraten, forse i soli a saper offrire un sogno ed un linguaggio che i giovani possono apprezzare e comprendere. I vecchi partiti sono avvisati.

L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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