Tutto Ballarò minuto per minuto – 27/09/2011

Pubblicato il 27 Settembre 2011 alle 21:31 Autore: Redazione

Amici della grande politica, benvenuti alla prima puntata di “Tutto Ballarò minuto minuto per minuto” a cura della redazione del Termometro Politico!

Questa sera si prevede una nuova ed entusiasmante puntata di Ballarò, su Rai3. Ospiti di Giovanni Floris saranno: il ministro della Difesa Ignazio La Russa, la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro, il direttore del Tg La7 Enrico Mentana, il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, il leader Cisl Raffaele Bonanni, l’economista Paolo Leon, il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà e il presidente di Rcs Libri Paolo Mieli.

Si prevede un dibattito molto acceso e frizzante: La Russa è dai tempi del “chi è questo Lukashenko?” che scalda i cuori delle platee di Rai3. La Finocchiaro ha fama di energica e l’economista Paolo Leon, ex esponente della corrente salviana nei Ds, dovrà utilizzare tutta la sua esperienza maturata in anni di presentazioni di mozioni congressuali nelle sezioni di partito (da ricordare quella nel quartiere romano di Esquilino nel marzo 2007, quando se ne tornò a casa scordandosi la moglie all’interno della sezione). Bombassei è un ferreo industriale bresciano e gli ospiti giornalisti sono esperti nel campo dei dibattiti televisivi.

Attendiamo con ansia la consueta copertina di Maurizio Crozza.

21.10 Inizia l’anteprima: Floris elenca le principali novità della giornata legate alla realtà dei titoli di stato italiani. Il conduttore ci mostra le aste dei titoli di stato e consulta il presidente Catricalà prima di presentare gli ospiti. Pubblicità. E adesso si aspetta Crozza.

ballarò

 

21.17 Si riparte. Maurizio Crozza inizia la sua copertina citando Bagnasco e le sue dichiarazioni implicitamente critiche nei confronti di Berlusconi: “Chissà a chi si riferiva? A Homer Simpson o a Balotelli?”. “La Chiesa ci ha messo 500 anni ad accettare che la terra gira interno al sole, e ci ha messo solo 20 anni a capire che Berlusconi gira intorno alla patonza”. Del resto “la patonza  deve girare…”. Non può poi non menzionare le dichiarazioni della Gelmini sul tunnel CERN-Gran Sasso…anche se qua la realtà e già sufficientemente comica…Segue imitazioni del professor Zichichi’, che per primo fu imitato da Ezio Greggio ai tempi del “Drive In”. Non manca di deridere la presunta inconsistenza politica dell’opposizione.

ballarò

21.27 Dopo che La Russa replica dicendo che la Gelmini ben sa che non c’è nessun tunnel tra Ginevra ed il Gran Sasso e che Brunetta ha ragione, inizia un video in cui vari passanti ci ricordano che non esistono più le mezze stagioni e che si stava meglio quando si stava peggio, prima del grande classico della rassegna stampa estera in cui si elencano le gesta erotiche di Silvio Berlusconi. Segue poi un passaggio su Bankitalia, dove tutti i funzionari fanno i vaghi quando gli si fa notare come stanno messi i nostri conti pubblici…ah, poi c’è la Marcegaglia, che dopo aver sostenuto Berlusconi nel 2008 adesso se ne pente…

21.34 La Russa esordisce con la frase “Io non penso” (ma per fortuna poi continua a parlare…), quindi sostiene che la sinistra in questi anni avrebbe governato molto peggio, prima di cimentarsi in un’imitazione di Bersani versione Sgommati.

 

21.37 La Finocchiaro “non si arrende all’impotenza”…Sant’Andrea delle Fratte è avvertita. Accusa la compravendita dei parlamentari e ricorda come l’esecutivo ha la maggioranza solo dentro l’aula di Montecitorio. Paolo Mieli invece sembra aver confuso “Ballarò” con la “Correva l’anno”: cita la battaglia di Adua, l’ex mazziniano Francesco Crispi e arriva a rimembrare il primissimo, breve e sfortunato esecutivo Fanfani (1954. Il centrismo. Bei tempi). Tutti continuano a ripete la frase “Io non penso…”.

 

21.42 Tocca a Chicco Mentana che, sulla falsariga di Mieli, cita le elezioni del 1994 e del 1996. Del resto “tra noi non ci sono teenager”. Addirittura cita il malato immaginario Berlusconi che, all’assemblea di Confindustria di Vicenza nel 2006, ottenne il sostegno dei piccoli imprenditori contro la gran parte dell’establishment. Gli smarcamenti di Formigoni ed Alemanno sono più entusiasmanti di quelli di Lavezzi and company e ben testimoniano lo stato quasi comatoso dell’attuale governo.

 

21.46 Per Floris gran parte del centrodestra dice una cosa a telecamere spente ed altre a telecamere accese. Per La Russa parla sempre chiaramente perché è “stato scelto dal partito, scelto da Berlusconi” facendo forse intuire che sono la stessa cosa. Poi solito pippone sulla competenza della procura di Napoli (a proposito: il Napoli vince 2-0 contro il Villareal) per quanto riguarda il caso legato a Lavitola e Tarantini. Per non parlare di tutti gli altri casi giudiziari legati alla figura del Presidente del Consiglio.


21.50 Bonanni appare stanco: del resto ha appena partecipato al vertice Ocse a Parigi, allargato ai ministri del lavoro e ai leader sindacali. Da buon uomo di parrocchia abruzzese cita le dichiarazioni di Bagnasco e concentra gran parte del suo sermone sulla “scomunica” Cei nei confronti del governo. A Bonanni del resto piace la tedesca…la via teutonica alla crescita economica, ovviamente!

 

21.54 Pubblicità e pausa per noi. Ci si sente dopo.

 

22.01 Si riparte con un altro grande classico di Ballarò: quanto sia è bello l’estero quanto è brutta l’Italia. La meta della nostra gita oggi è Berlino dove con 40.000 euro si compra una casa.

 

22.06 Dopo il non entusiasmante servizio tocca al professor Leon, che ci ricorda che storicamente l’Italia non mantiene i suoi impegni di bilancio. Di conseguenza inutile inserire il pareggio di bilancio di Costituzione, per il sosia Sir Alex Ferguson. Cita De Gasperi e il suo viaggio negli Stati Uniti. Del resto ha una bella cravatta a strisce.

 

22.09 Dopo un’ora di programma finalmente parla Alberto Bombassei (l’avevamo dimenticato!) che scopre che i giovani italiani sono senza lavoro. Niente da segnalare. Via col servizio di Andrea Scazzola.

 

 ***Intanto siamo preoccupati per la Finocchiaro. Non si vede da mezz’ora!***

 

22.15 L’interessante servizio ci mostra come le scommesse non siano solo appannaggio dello sport, ma anche della più nobile delle arti: la politica. La non ricandidatura di Berlusconi è data a 1.60 (illusi) mentre la sua ricandidatura si attesta al 2,20. Per i bookmaker le dimissioni spontanee di Berlusconi sono date all’ 6,00, la scadenza naturale della legislatura al 2,30 e le dimissioni forzate all’1,65.

22.18 Segue un cartello con una serie di leggi non fatte dall’attuale governo. Ma si sono dimenticati la promessa non mantenuta di nominare Lucio Stanca ministro dell’innovazione tecnologica.

 

22.21 Un sospiro di sollievo in casa Pd: è tornata la Finocchiaro! Moralismo d’antan che non potrà che aggravare ulteriormente la situazione elettorale del principale partito d’opposizione. Un governo autorevole non è costretto a rincorrere i diktat e deve trattare in maniera paritetica con gli altri governi d’Europa. Ce lo meritiamo, santo cielo!

 

22.25 La Russa in versione “falco ultraconservatore” accusa la sinistra affermando che ogni qual volta che si è posta alla guida del paese “è stata ricacciata a casa a calci nel sedere”. Ricorda alcuni epici interventi in Senato di Francesco D’Onofrio in cui si accusava la sinistra di “essere rimasta in mutande”. Nel frattempo fa riflettere il sorrisetto di Paolo Leon dopo le dichiarazioni di La Russa su fantasmagorici tavoli politici con le parti sociali.

22,29 Significativo l’intervento di Catricalà: ha citato la possibilità di liberalizzare le autostrade italiane. Un concetto così stimolante e allo stesso tempo così vago da rimembrare la “lotta contro la fame nel mondo” del congresso radicale dell’82 e la fantomatica privatizzazione delle poste giapponesi.

22,35 Si interrompe il programma ma non le polemiche: lo spot di una nota marca di intimo diretto da Paolo Sorrentino, con la partecipazione di Paola Ferrari, ha destato scalpore e apre il secondo stacco pubblicitario. La politica come sempre tende a parlare di cose molto importanti per le famiglie italiane.

PS: Piccolo quiz del TP: Non manca qualcosa alla Ferrari nello spot?

22.40 Riparte il programma con un servizio di Vixia Portel di cui resta impresso nella memoria solo il sottofondo musicale tecno del “Can can” del grande Jacques Offenbach. La graziosa giornalista fa un giro dei Bed&Breakfast della capitale per capire come fanno i conti in tasca gli italiani.

Nota di coloreBonanni, da buon Sindacalista, presenta la classica spilletta molto in voga nella categoria, nel suo caso della CISL. Riguardo la cravatta, opta per un rosso più tendente al rosa rispetto a quello più acceso delle cravatte di Floris e Bombassei. Nel caso di quest’ultimo potrebbe essere un sintomo dello spostamento a sinistra di Confindustria. La scelta del rosso è invece ben comprensibile nel caso dell’abito diAnna Finocchiaro, che non tradisce le sue posizioni politiche.  L’Interista Ignazio La Russa, con la sua cravatta nera su camicia bianca, potrebbe ingannare riguardo la sua fede calcistica, mentre il suo compagno di tifo Enrico Mentana presenta anche lui una cravatta nera, ma su camicia azzurrina, rendendo più manifesto il suo orientamento calcistico.

22.46 Ignazio La Russa punta su una vecchia strategia della politica economica berlusconiana: stiamo meglio degli altri, “la borsa di Berlino” ha perso oltre il 30% nei ultimi dieci anni. Allora c’è pure una borsa, e non solo un giudice, a Berlino! Continua a citare questo fantomatico tavolo seminariale con le parti sociali ma questa volta il regista non ci grazia con un’ennesima smorfia di sofferenza di Leon che comunque “non sembra terzo nelle sue valutazioni”per il ministro della Difesa (certo che è di parte! È il George Osborne di Cesare Salvi!).

 

22.53 E’ un momento morto. Cogliamo l’occasione per darvi alcune news dai campi di calcio: l’Ajax è stato sconfitto 3-0 dal Real Madrid, proprio oggi che nel campionato sudafricano l’Ajax di Cape Town ha perso 4-0 contro l’AmaZulu e nel campionato estone (chi non lo segue!) l’FC Ajax L ha perso 12-0 contro il Narva JK Trans. Giornata nerissima per Aiace.

22.58 Ritocca a Bombassei e alla sua cravatta rosso magenta. Il bresciano, che tediò Walter Veltroni nel corso del suo tuor lombardo nel corso delle politiche del 2008, da buon nordico nel celebre detto “Fare le nozze coi fichi secchi” sostituisce i fichi con le castagne.

23.02 “Vedere tutto quello che si spende” può apparire una frase da Shakespeare, tipo “Della materia di cui sono fatti i sogni”. In realtà la poco romantica frase è stata pronunciata dal veneto Leon che utilizza questa argomentazioni per denunciare il lassismo del governo nei confronti dei tagli ai ministeri. Insomma, ognuno pensa al suo orticello…

 

23.07 Anna Finocchiaro risente dell’eccessivo numero di ospiti in studio: interviene per la terza volta e cita le parafarmacie e Maurizio Gasparri. Lascia la parola a Mentana che da prova di aver frequentato il classico citando lettere dell’alfabeto ellenico. Se Mieli ha confuso “Ballarò” per “Correva l’anno” Mentana pensa di trovarsi nello studio di “Non è mai troppo tardi” del maestro Manzi.

23.12 Inizia un servizio sui rapporti tra Valter Lavitola, Panama e le commesse Finmeccanica. Una volata in vista dello speciale di Mentana di mercoledì sera sul faccendiere-giornalista? Ci si concentra sugli ultimi scandali legati alla oramai famosa coppia Tarantini-Lavitola. Dopo il servizio parla Mieli mentre incominciano a scorrere i titoli di coda.

 

23.19 La puntata si avvia mestamente alla conclusione ed è già tempo di bilanci. Floris fa una domanda sul futuro a Catricalà. Non passano che 30 secondi e Floris ci saluta con un sorriso e con un”alè”. Dopotutto, domani è un altro giorno.

E per concludere ecco le pagelle del Termometro Politico!

 

Ignazio La Russa: 5.5 – Da lui ci aspettavamo un atteggiamento più energico ed aggressivo, invece ha sempre tenuto toni bassi e sulla difensiva. SOTTOTONO

Anna Finocchiaro: s.v. – Ma era in studio? Soffre la presenza dei troppi ospiti. NON PERVENUTA

Enrico Mentana: 6 – si barcamena tra molti ospiti. Non è facile farsi notare ma fa quello che può coi soliti commenti imparziali. ORDINARIA AMMINISTRAZIONE

Raffaele Bonanni: 5 – Se non l’avessimo saputo chi fosse avremmo ugualmente detto: “E’ un sindacalista!”. PREVEDIBILE

Paolo Leon: 8 – Zitto zitto, è sempre puntuale e competente e non sbaglia un colpo. SORPRENDENTE

Alberto Bombassei: 5 -: Da buon confindustriale non incide più di tanto e spesso appare troppo democristiano. CERCHIOBOTTISTA

Antonio Catricalà: 6 – Ha uno spazio molto limitato che utilizza in maniera competente  ed accademica. DI NICCHIA

Paolo Mieli: 5,5 – Soliti commenti da editorialista e sfoggio delle sue conoscenze in Storia. SECCHIONE


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