Egitto, scade l’ultimatum, Morsi esautorato dai militari, Si prepara una roadmap

Pubblicato il 3 Luglio 2013 alle 15:10 Autore: Giuseppe Luongo

In queste ore, Morsi sta sperimentando quanto sia difficile amministrare un regime democratico, la più debole delle forme di governo in quanto perennemente esposta ai rischi della demagogia e del populismo proprio perché affidata al voto degli elettori, che spesso si lasciano trascinare dall’opinione degli esponenti di spicco senza informarsi, fenomeno ancora più evidente in periodi di disordine politico.

Con ciò non si intende far passare Morsi per una vittima illustre della cattiva informazione ma soltanto ricordare che non ci sono semplicemente cattivi e buoni: esistono persone con interessi diversi e ciò vale per tutti i paesi che si trovano ora a subire le derive della Primavera Araba.

L’agitazione egiziana dura ormai da lungo tempo e sembra non riuscire ad acquietarsi; in un periodo di tali incertezze, è di conforto poter trovare un leader da seguire, specie se pronuncia parole decise come le seguenti: «Se le richieste del popolo non vengono ascoltate nelle prossime 48 ore, sarà compito delle Forze Armate annunciare una strategia di risoluzione per il futuro». Mentre i tamarrud (i rivoluzionari) si compiacciono dell’alleanza dei militari nella lotta contro Morsi, c’è chi inizia a temere che l’Egitto possa scivolare verso un’oclocrazia, una situazione politica instabile in cui l’avrà vinta la fazione che saprà fare la voce più grossa, il che priverebbe di qualsiasi legittimazione ogni futuro governo, a meno che essa non passi attraverso l’uso della forza e delle armi. Da questo punto di vista, le parole pronunciate dal comandante delle forze armate Abdul Al-Sisi, non sono rincuoranti. Intanto il tempo scorre e l’ultimatum posto a Morsi si avvicina alla scadenza, com’è possibile vedere sul sito http://morsitimer.com .

 

 

Giuseppe Luongo