Buon compleanno Madiba

Pubblicato il 18 Luglio 2013 alle 19:25 Autore: Annalisa Boccalon

Buon compleanno Madiba

L’ex presidente sudafricano Nelson Mandela oggi festeggia i suoi 95 anni ricoverato in una clinica di Pretoria dall’8 giugno, per una grave infezione ai polmoni.

In occasione del suo compleanno il presidente sudafricano Jacob Zuma ha dichiarato che le condizioni di Mandela migliorano di giorno in giorno. Una delle figlie di Mandela, Zindzi, ha dichiarato a Sky News che la salute di suo padre “fa dei discreti progressi”. Il 18 luglio, giorno del compleanno di Mandela, in tutto il mondo si festeggia il Mandela day. La giornata venne istituita dall’Onu nel 2009, in onore dell’ex presidente sudafricano, in cui vengono promosse azioni benefiche e di sostegno dei diritti umani. Durante il Mandela day, ciascun cittadino dovrebbe dedicare almeno 67 minuti della sua giornata al servizio degli altri, in omaggio ai 67 anni di militanza anti-apartheid di Nelson Mandela, eroe della lotta contro l’apartheid.

In Sudafrica, in particolare, la giornata è ricca di eventi per festeggiare il padre della democrazia sudafricana. Oltre alla visita in ospedale da parte del Presidente Zuma, è previsto che organizzazioni di volontariato si impegnino nella pulizia e nella manutenzione di asili, orfanotrofi e altre attività socialmente utili.  I bambini delle scuole sudafricane hanno intonato “Happy birthday” quest’oggi, e una folta folla l’ha fatto proprio fuori dall’ospedale di Pretoria. Anche il Presidente statunitense Barack Obama ha fatto gli auguri a Mandela e ha ricordato che è “un esempio straordinario di coraggio, gentilezza e umiltà”.

 

Una vita ben vissuta. Mandela è nato il 18 luglio 1918 dalla famiglia reale dei thembu, una tribù di etnia xhosa della provincia del Capo orientale. Il suo nome in lingua xhosa, Rolihlahla, ha un significato quasi profetico: “attaccabrighe”. Sarà chiamato Nelson solo quando comincerà a frequentare il collegio britannico di Healdtown. Dopo gli studi di legge, a metà degli anni quaranta si unisce all’African national congress (Anc), l’attuale partito di governo del Sudafrica, che oggi ha ricordato quanto la vita di Mandela sia  “una vita ben vissuta”. Dal 1948 partecipa attivamente alle campagne di resistenza contro la politica di apartheid e segregazione razziale messa in atto dal regime.

Mandela esercita la sua attività d’avvocato offrendo assistenza a basso prezzo o gratuita ai neri che diventa il centro della lotta alla discriminazione razziale. Nel 1964 Mandela è condannato con i suoi compagni alla pena massima: l’ergastolo, da scontare a Robben island, un isolotto in mezzo all’oceano Atlantico di fronte a Città del Capo.

In prigione diventa il leader della lotta contro l’apartheid. Dopo aver rifiutato più volte di essere liberato o di ricevere un trattamento di riguardo in carcere in cambio di un appello all’Anc perché cessasse la lotta, viene liberato l’11 febbraio 1990, anche grazie alle pressioni della comunità internazionale.

Appena uscito di prigione, diventa presidente dell’Anc e avvia un dialogo con il presidente Frederik De Klerk per pacificare il paese: nel 1993 i due leader sudafricani ricevono il premio Nobel per la pace. Nel 1994 Mandela viene eletto alle elezioni presidenziali, diventando il primo presidente nero del paese. Nel corso della sua presidenza viene istituita la Commissione per la verità e la riconciliazione, che ascolta le testimonianze delle vittime e dei responsabili dei crimini commessi durante l’apartheid.

Mandela si è ritirato ufficialmente dalla vita pubblica nel 1999, mantenendo attivo il suo impegno a favore dei diritti umani, in particolare della lotta all’aids.

95 lunghi anni di lotte, ma anche di riconoscimenti internazionali, a cominciare dal Nobel per la Pace fino alla sua consacrazione a icona di una (o forse più di una)generazione. D’altronde, come lo stesso Madiba ha affermato nel 2002 “ciò che conta nella vita, non è il mero fatto d’averla vissuta, ma è la differenza che facciamo nelle vite degli altri che determina il significato della vita che conduciamo”. Per Mandela, quest’obiettivo è stato ampiamente raggiunto.