Settimana Politica – Pisanu, Scajola e l’anomalia berlusconiana

Pubblicato il 10 Ottobre 2011 alle 17:00 Autore: Livio Ricciardelli
pisanu

Pisanu ha invece la nomea di riserva della Repubblica: ha meno consensi sul territorio pur essendo stato il segretario dei giovani della Dc a Sassari scelto proprio da Francesco Cossiga. Mentre Scajola critica Berlusconi guarda caso dalle sue dimissioni, cercando di riottenere qualche posticino, Pisanu si è smarcato da Berlusconi formalmente dal 2009 quando si scagliò contro la legge sul fine vita, erano i tempi bui della vicenda Englaro, chiedendo a gran voce che sul quel delicato tema non ci fosse la mano del legislatore o comunque una norma specifica. Ma in realtà è noto che i rapporti burrascosi con Berlusconi risalgono alla notte delle politiche del 2006, quando da titolare del ministero dell’Interno (sostituì proprio Scajola) andò a prendersi un misterioso gelato al pistacchio a Palazzo Grazioli proprio mentre l’Italia scalpitava per l’esito delle elezioni. Quelle elezioni che avrebbe dovuto monitorare. Probabilmente Pisanu è più un idealista rispetto a Scajola e sogna una sorta di progetto liberaldemocratico, sulla scia del Ppe e capace di agganciare Casini. Un aggancio che in realtà dovrebbe essere competenza di Alfano, ma reso arduo dall’oltranzismo dell’ex Guardasigilli nei confronti della leadership di Berlusconi.

“A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca” affermava un ex presidente del consiglio. Dunque, senza arrivare a conclusioni non provabili, da questi due brevi profili si può scorgere quali possono essere gli esiti di questi due smarcamenti da Berlusconi. Molto dipenderà dalla riunione dei frondisti del PdL di martedì e dall’incontro tra Alfano e Scajola di mercoledì. Ecco, l’idea che ci si fa è che quest’incontro possa essere molto importante. Può giungere qualche promessa, qualche posto. E in quel caso qualche dissapore potrebbe rientrare. Almeno per Scajola.

E in tal caso, considerando tra l’altro che Pisanu è senatore e che a Palazzo Madama Berlusconi non ha alcun rischio per la sua maggioranza, si ripartirebbe da zero.

A quel punto anche la diatriba in casa Pd (elezioni subito o governo d’unità?) sarebbe sostanzialmente tempo sprecato. E non ci sarebbero alternative, nel caso di una remota sfiducia parlamentare a Berlusconi, al voto anticipato.

Manifestando nella sua interezza il succo e le caratteristiche principali di questa famosa anomalia berlusconiana.

L'autore: Livio Ricciardelli

Nato a Roma, laureato in Scienze Politiche presso l'Università Roma Tre e giornalista pubblicista. Da sempre vero e proprio drogato di politica, cura per Termometro Politico la rubrica “Settimana Politica”, in cui fa il punto dello stato dei rapporti tra le forze in campo, cercando di cogliere il grande dilemma del nostro tempo: dove va la politica. Su Twitter è @RichardDaley
Tutti gli articoli di Livio Ricciardelli →