M5S: “Governo su 5 punti con il Pd”, poi Nuti smentisce

Pubblicato il 3 Agosto 2013 alle 17:55 Autore: Redazione

A due ore dalla lettura della sentenza in Cassazione, nell’ultimo atto del processo Mediaset, il capogruppo M5S alla Camera dei Deputati Riccardo Nuti avrebbe inviato una mail ai propri colleghi di Aula.

Il quotidiano La Repubblica ne ha pubblicato il testo completo, dopo esserne entrato misteriosamente in possesso.

L’oggetto della mail riporta: “IMPORTANTE – Linee Guida Comunicazione – Processo/Sentenza Berlusconi”. Si tratta infatti di un copione ad usum Delphini (o, in questo caso, deputati), che detta la linea e il tenore delle dichiarazioni da rilasciare alla stampa da parte dei parlamentari del Movimento. Insomma, saremmo davanti a un prestampato concordato con i vertici pentastellati.

Il documento riporta delle “linee generali”, in cui si fissano i presupposti dialettici dell’opinione dei 5 Stelle sull’intera vicenda Mediaset: “CONDANNA / NON CONDANNA, FA DIFFERENZA?” oppure: “RESPONSABILITA’ DI CHI? È solo Berlusconi/Pdl o ci sono i soloni di Pds/Ds/Pd? Perché non c’è conflitto d’interessi” o ancora: “GIUDIZIO DI MERITO, NON GIUDIZIARIO. I guai provocati da vent’anni di berlusconismo (fosse cdx o csx fa lo stesso) sotto gli occhi”.

Più che a entrare nel merito della vicenda giudiziaria, le riflessioni dei grillini punterebbero nuovamente a sottolineare il “grande inciucio” Pdl-Pd, senza curarsi della gravità della sentenza in sé.

Riccardo Nuti

Nella sezione “Topic”, la mail del cittadino Nuti confezionerebbe dichiarazioni mediatiche, consegnandole ai colleghi-portavoce del M5S. Sorprende però l’incoerenza nella loro stesura. Prima si dice: “In un altro Stato europeo un politico condannato in secondo grado a quattro anni per evasione fiscale e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici sarebbe stato immediatamente allontanato dalla vita politica”; subito dopo: “Il Movimento 5 Stelle tace di fronte a questa condanna, perché lo sfacelo dell’Italia berlusconizzata con l’avallo dei vari D’Alema, Veltroni e Violante è sotto gli occhi di tutti”.

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