Epifani: “Segretario non sia per forza candidato premier”

Pubblicato il 7 Settembre 2013 alle 20:31 Autore: Gabriele Maestri

Nell’intervista si parla anche della Siria (“Non basta rivolgersi all’Onu, il grande assente è l’Unione Europea, è incredibile che non ci sia uno straccio di politica estera comune e non può esserci solo un baricentro pangermanico”) e dell’eventuale grazia a Berlusconi (“Una prerogativa che spetta al Capo dello Stato, ho fiducia in quello che ha fatto e sta facendo”).

C’è però tempo anche per una stoccata al MoVimento 5 Stelle. “Penso che quella del M5S non sia vera democrazia – mette in guardia Epifani – se tu contrapponi alla democrazia parlamentare la democrazia diretta, ogni qualvolta nella storia si è fatta questa contrapposizione, si è partiti reclamando più democrazia e si è finiti sempre da una parte e dall’altra con la cancellazione della democrazia. Sempre”.

Il collante di tutte le democrazie, secondo il segretario Pd, è il sistema dei partiti, che si possono criticare, ma non cancellare: “Non conosco processi che partendo dalla democrazia diretta contrapposta a quella delegata abbiano portato più democrazia. Io però non conosco neanche democrazia senza i partiti e bisognerà che Grillo e non solo se ne faccia una ragione”.

Gabriele Maestri

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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