Papa Francesco a Scalfari: “Il vero dramma? I giovani disoccupati e i vecchi soli”
Si finisce a parlare di laicità, credenti e anticlericali, con Francesco pronto a sorprendere.
“Quando ho di fronte un clericale divento anticlericale di botto. Il clericalismo non dovrebbe aver niente a che vedere con il cristianesimo. San Paolo che fu il primo a parlare ai pagani, ai credenti in altre religioni, fu il primo ad insegnarcelo”.
Eppoi un passaggio fondamentale sul rapporto con la politica: “La Chiesa non andrà mai oltre il compito di esprimere e diffondere i suoi valori, almeno fin quando io sarò qui“. Ma non è stata sempre così la Chiesa, nota Scalfari: “Non è quasi mai stata così – ammette Bergoglio -. Molto spesso la Chiesa come istituzione è stata dominata dal temporalismo e molti membri ed alti esponenti cattolici hanno ancora questo modo di sentire”.
C’è il tempo per indagare meglio il “credo” di Francesco (“Io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio. E credo in Gesù Cristo, sua incarnazione. Gesù è il mio maestro e il mio pastore, ma Dio, il Padre, Abbà, è la luce e il Creatore”) e per richiamare la necessità che gli uomini di buona volontà operino per aumentare l’amore verso gli altri: “Penso che il cosiddetto liberismo selvaggio non faccia che rendere i forti più forti, i deboli più deboli e gli esclusi più esclusi. Ci vuole grande libertà, nessuna discriminazione, non demagogia e molto amore. Ci vogliono regole di comportamento ed anche, se necessario, interventi diretti dello Stato per correggere le disuguaglianze più intollerabili”.
Il dialogo-intervista si chiude qui, ma è lo stesso papa Francesco a indicare un potenziale sequel, una nuova puntata sempre con Scalfari: «Parleremo anche del ruolo delle donne nella Chiesa. Le ricordo che la Chiesa è femminile». Una puntata, probabilmente, da non perdere.