Renzi boccia l’indulto, Zanonato critica il sindaco di Firenze “Fa propaganda”

Pubblicato il 12 Ottobre 2013 alle 15:43 Autore: Redazione

“Se voi siete qui non è per candidare me, ma perché accettate l’idea che si sia perso tempo, ma non accettate l’idea che ci si porti via della speranza. Vogliamo che il Pd provi a cambiare verso per restituire alla politica un po’ di speranza. Non siamo qui perché è un “male necessario”, o per dire “proviamo anche questa”, manco fossi il Mago Otelma. Non si sale sui carri, come dicono molti, ma i carri si spingono”. Matteo Renzi comincia da Bari la sua campagna di conquista della segreteria del Pd. E lo fa mettendo in chiaro subito due cose. Primo: il Pd deve cambiare, ha perso troppo tempo e soprattutto troppe elezioni. Secondo: nessuna paura di chi sale sul carro del vincitore (Renzi ndr) perché il carro spinge e travolgerà tutti. E’ un fiume in piena il sindaco di Firenze. Alla platea enuncia il suo programma. Sì al bicameralismo, sì ad una riforma della Costituzione (“abbiamo sbagliato a fare il titolo V”) e della riforma elettorale (“senza ammucchiate”).

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Sul tema dell’economia Renzi è altrettanto deciso. No a paletti, come quello del 3% imposto dall’Europa. “Il paletto del 3% è di vent’anni fa, è diventato un parametro di serietà (non si può continuare a spendere quello che non abbiamo), ma è superabile”. Boccia in pieno l’amnistia e l’indulto avanzata da Napolitano e fatta propria dai partiti. “Affrontare oggi così il tema di amnistia e indulto è un clamoroso autogol. E’ bellissimo vedere un carcerato che lavora, quando chi lavora lì con loro viene assunto. Ma mi domando come facciamo a spiegare ai ragazzi delle scuole che la legalità è un valore se ogni sei anni buttiamo fuori le persone dal carcere perché sono piene”. Renzi sprona poi il suo partito a “recuperare il gusto della sfida”. “Come facciamo – si chiede Renzi – a uscire da questa crisi profonda, dal fatto che siamo il terzo partito tra i disoccupati, partite iva, professionisti, mentre siamo i primi solo tra i pensionati e i dipendenti pubblici?”. Infine conclude con una citazione del teologo tedesco Bonhoeffer. ““Perduto  sarebbe il tempo in cui non avessimo vissuto da uomini e da donne. Tempo perduto è quello non riempito. Riempite il tempo non dicendo abbiamo già vinto – perché impedite di mettervi in gioco – ma riempitelo dando il nome dei nostri sogni all’Italia e il Pd cambierà verso a questo paese”.

Zanonato “Parole di Renzi su indulto? Propaganda” – Le parole di Renzi sull’indulto non sono piaciute però alla compagine governativa. Tra questi il più duro è stato il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato “Penso che Renzi ragioni così: Mi conviene o no essere per l’indulto, di fronte all’opinione pubblica? L’oggetto in sè non gliene frega niente, penso che ragioni solo sulla pura convenienza propagandistica. Più o meno come Grillo. Si chiede ‘mi conviene o no, prendo più o meno voti’, fa il bilancio: ‘ne perdo il 10 ne prendo il 15, 5 in più sono contro”. Subito è arriva la risposta piccata del sindaco di Firenze: “Il ministro dello Sviluppo si deve preoccupare di come far sì che le aziende non chiudono, di aiutare gli artigiani e non di stare a lamentarsi dalla mattina alla sera di cosa dice il sindaco di Firenze”.
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