Rapporto Ipsos-Acri: diminuiscono la fiducia nell’Unione Europea e la soddisfazione verso la moneta unica

Pubblicato il 30 Ottobre 2013 alle 14:11 Autore: Francesco Anania
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Rapporto Ipsos-Acri: diminuiscono la fiducia nell’Unione Europea e la soddisfazione verso la moneta unica

30 ottobre 2013 – I risultati dell’annuale Rapporto Ipsos per ACRI, l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio, pubblicati quest’oggi sul quotidiano Il Giornale, evidenziano una caduta di fiducia da parte degli italiani verso l’Unione Europea e la moneta unica. Coloro che dichiarano di avere fiducia o molta fiducia nell’UE rappresentano complessivamente il 54%, diminuendo del 5% rispetto al 2012 e proseguendo un trend negativo che ha tolto all’Italia la tradizionale etichetta di Paese fra i più europeisti: infatti, soltanto nel 2010 aveva fiducia nell’Unione il 67% degli italiani e comunque la percentuale fino allo scorso anno era stabilmente superiore al 60%. Se comunque verso l’UE il sentimento rimane comunque in maggioranza positivo, questo non può dirsi nei confronti dell’Euro: il 74% si dice infatti insoddisfatto, in aumento rispetto allo scorso anno (69%) e agli anni precedenti. La soddisfazione verso la moneta unica, fin dall’inizio della circolazione nel 2002, è stata comunque in Italia stabilmente molto bassa. Anche rispetto alla visione dell’adesione dell’Italia all’Euro fra 20 anni, coloro che ritengono che potrà ancora essere un vantaggio risultano essere meno della metà (47%), con un calo ancora più marcato rispetto agli anni precedenti (nel 2012 erano il 57%).

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Rispetto, invece all’andamento dei consumi, chiedendo loro di operare un confronto con 2 o 3 anni fa, gli italiani dichiarano di aver diminuito o molto diminuito i consumi soprattutto per quanto riguarda i ristoranti, le pizzerie o i bar (65%), i viaggi e le vacanze (60%), il cinema, il teatro o i concerti (57%) e l’abbigliamento (54%). Gli italiani dicono di aver speso di più o comunque di non aver diminuito i propri consumi per quanto riguarda le spese mediche (80%), le spese alimentari (71%), i telefoni (70%) e i giochi e lotterie (67%).

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Infine, secondo il Rapporto Ipsos l’atteggiamento verso il risparmio ha visto un costante calo negli ultimi anni di coloro che dichiarano di riuscire a mettere da parte qualcosa senza fare troppe rinunce (43%), scavalcati da coloro che dichiarano di non vivere tranquilli se non mettono da parte qualche risparmio (45%), che negli ultimi anni sono invece in costante aumento. Per ultimo, il 9% afferma di godersi la vita senza preoccuparsi molto del futuro, diminuiti di qualche punto percentuale in questi anni di crisi economica. Nel complesso emerge quindi come il futuro sia sempre meno visto con fiducia ma faccia invece sempre più paura.

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L'autore: Francesco Anania

Classe ‘84, si laurea in Politica e Istituzioni Comparate all’Università degli Studi di Milano. Successivamente consegue il Master in Fonti, Strumenti e Metodi per la Ricerca Sociale presso la Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università La Sapienza di Roma e accumula esperienze in diversi ambiti, lavorando tra l’altro presso l’istituto di ricerche Ferrari Nasi & Associati e in Regione Lombardia. Ha pubblicato una raccolta di poesie ed è appassionato di politica, world music e calcio. Collabora con Termometro Politico dal 2013.
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