Il M5S svela il lobbista misterioso

Pubblicato il 21 Dicembre 2013 alle 17:54 Autore: Gabriele Maestri
telefono lobby svela il lobbista

Il tetto alle pensioni d’oro (inizialmente previsto da un emendamento di Roberto Speranza) “svuotato”? Colpa dei lobbisti. Ne sono convinti, anzi convintissimi i parlamentari del MoVimento 5 Stelle, che rendono pubblico il video di un uomo oscurato che al telefono parla nettamente di una “settimana in full immersion, giorno e notte”, un tempo in cui avrebbe lavorato a ritmo serrato per accontentare chi rischiava di perdere privilegi con una mossa di questo tipo. In pratica, chi rischiava di vedersi tagliata la pensione e invece sarebbe stato salvato “in corner”.

A svelare la possibile identità del “manovratore” è stato oggi il deputato stellato Giorgio Sorial, intervenendo pesantemente in aula contro la legge di stabilità: “Oggi denunciamo in aula il nome di questo lobbista: si chiama Luigi Tivelli“. Costui, in particolare, è ben noto negli ambienti politici per avere prestato il ruolo di consigliere giuridico e di portavoce di vari ministri e ha pubblicato molti libri in ambito politico: al momento è consigliere parlamentare a Montecitorio.

Luigi Tivelli

In quella stessa telefonata, l’uomo non prima individuato si riferisce espressamente alla questione delle pensioni e all’opera di lobbying svolta in questi giorni: “Tu non avresti potuto fare niente al di sopra dei 150 mila euro compresa la pensione – dice all’interlocutore non meglio precisato – ho dovuto scatenare mari e monti. È stata una battaglia durissima … ehhh, è questo il Parlamento oggi. Io lo potrei portare… scrivere in un manuale come caso di eccellenza di azione di lobby”.

L’intervento in aula di Sorial è stato interrotto dalla presidente Laura Boldrini, che ha mal tollerato l’uso di parole “sopra le righe”: dopo che il deputato ha parlato espressamente di “fantocci”, “balle”, “porcellini”, la Boldrini non ha tollerato l’accusa di “dire fregnacce” rivolta da Sorial al democratico Speranza. Il problema però rimane e la caccia al lobbista misterioso rimane.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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