Reato di clandestinità, gli iscritti al M5S votano l’abrogazione

Pubblicato il 13 Gennaio 2014 alle 18:23 Autore: Daniele Errera

Su beppegrillo.it si scatena il ‘referendum’ lampo. L’ex comico genovese, infatti, ha posto una questione di stretta attualità ai membri del Movimento attraverso un post che cita: “Consultazione: reato di clandestinità. Votazione attiva il 13-01-2014 dalle ore 10:00 alle ore 17:00”. Abolirlo o no?

Spiazza tutti, come al solito, Grillo. Visto che nella giornata di domani Palazzo Madama dovrà votare la legge sulle “depenalizzazioni”, includente il reato di clandestinità, il leader genovese ha preso la palla al balzo ed ha chiesto agli iscritti all’organizzazione (“certificati al 30/06/2013”) per cosa avrebbero dovuto votare i senatori a 5 Stelle. Il neo capogruppo del M5S al Senato esulta dal suo profilo fb: “Per la prima volta in questo paese – dice il parlamentare vicinissimo a Grillo e Casaleggio – dei cittadini nelle istituzioni chiedono ad altri cittadini di diventare legislatori, di partecipare attivamente ad un processo democratico. Questo é il nostro concetto di democrazia diretta. Ora tocca a voi. Buon voto”.

Ma il reato di clandestinità è un’arma a doppio taglio. Bisogna avere attenzione. E i dissidi interni crescono. Il senatore a 5 Stelle Francesco Campanella sostiene che il blog si è rivelato “un’arma” ed attacca la ‘consultazione’: la “vicenda del reato di clandestinità è stata gestita dal blog in modo discutibile”, critica il senatore palermitano. “Non è così che va gestita la democrazia diretta. La vita delle persone non è un videogioco né una battuta da condividere sui social media. Il blog gestito così diventa un’arma nelle mani di qualcuno che si è convinto di poter gestire più di 150 parlamentari con strategie di organizzazione di rete aziendale. Togliamo quella pistola a Casaleggio! Il M5S è un fenomeno troppo serio per essere gestito in questo modo!”. Che sia una mossa tanto azzardata quanto goffa lo indica l’orario di apertura dei ‘seggi’ online: se il post afferma essere possibile votare dalle ore 10:00, l’email che informa del ‘referendum’ è stata inviata alle 10:10 ed addirittura alle 10:30 è comparso il post in questione sul sito del fondatore del Movimento, sostiene Campanella.

reato di clandestinità

A quest’ultimo fa eco un altro ‘eretico’ dei grillini: Lorenzo Battista, senatore M5S. Tuona: “Penso sia giunto il momento di dire BASTA a questa gestione del blog/portale/sistema operativo (chiamatelo come vi piace). Invito caldamente l’autore di questo ennesimo condizionamento esterno a rivedere insieme al gruppo parlamentare il modus operandi o lasciare a una rappresentanza più democratica e partecipativa la gestione dello strumento informatico/informativo del M5S”.

Ed ancora da Palazzo Madama piovono le disapprovazioni, stavolta per bocca del senatore Luis Alberto Orellana che afferma: “Stamattina ho ricevuto la mail dallo staff di Grillo alle 10.49 chiedendomi di votare, come tutti gli iscritti, a favore o contro il reato di clandestinità. Sarebbe dovuto essere una buona notizia. Per la prima volta si può sentire la voce degli iscritti. Finalmente. Invece no. Niente di tutto questo. Si tratta o della ennesima presa in giro o di una palese dimostrazione di totale incapacità e di approccio dilettantesco a una questione così importante”. Chiude sul poco tempo conferito agli aderenti per votare: “si lasciano poche ore agli iscritti per esprimersi. Queste ore si riducono se si riceve la mail in ritardo. Se l’invio delle mail è stato fatto in ordine alfabetico i nostri attivisti con il cognome con la lettera zeta hanno avuto ancora meno tempo per votare. Le ore per votare, infine, coincidono con l’orario di lavoro”.

Anche il Pd spedisce messaggi di biasimo verso Grillo, definito dal dirigente nazionale Ettore Rosato come “demagogo: il suo annuncio di avviare una consultazione on line sulla cancellazione del reato di immigrazione clandestina lo conferma pienamente. La sua posizione in tema di immigrazione clandestina è reazionaria e la sua base gliela farà pagare”.

VERSO L’ABROGAZIONE DEL REATO – Gli iscritti al Movimento 5 Stelle hanno scelto: in 15.839 hanno votato per l’abrogazione del reato d’immigrazione clandestina, mentre 9.093 per il mantenimento. I votanti sono stati 24.932. Dunque sarà questa la posizione che i ‘cittadini’ pentastellati porteranno domani a Palazzo Madama, convergendo con l’orientamento manifestato dal Partito democratico.  Si va così verso l’abrogazione del reato di immigrazione clandestina, introdotto durantel’ultimo governo Berlusconi.

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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