Legge elettorale, Grillo: Renzi,Berlusconi e il Pregiudicatellum

Pubblicato il 20 Gennaio 2014 alle 17:49 Autore: Giacomo Salvini

L’asse Renzi-Berlusconi non è andato giù a molti. Sia all’interno del partito del segretario, che a breve inizierà a toccare con mano le laceranti divisioni intestine, che tra gli esclusi dal dibattito: alfaniani e grillini. Eppure il leader pentastellato era stato il primo ad essere stato interpellato dal neo segretario per il famoso “patto” o “scoreggina” che dir sì voglia sul finanziamento pubblico ai partiti, legge elettorale e riforme istituzionali.

Grillo rispose picche, e Renzi passò ad altro interlocutore (il terzo arrivato alle elezioni). “E’ stato (Berlusconi, ndr) persino riverginato da Renzie che lo considera il principale interlocutore per la nuova legge elettorale. L’ebetino di Firenze e il creatore del Porcellum insieme per una nuova Italia” si leggeva il 12 gennaio sul blog dell’ex comico genovese, che oggi è tornato ad attaccare il sindaco di Firenze dopo l’incontro di sabato al Nazareno con il Cav.

“La legge elettorale Renzie – Berlusconi, il “Pregiudicatellum“, prevede che i partiti si scelgano i propri parlamentari. I cittadini devono stare a guardare. Liste bloccate con nominati da pregiudicati e condannati in primo grado e nessuna preferenza”. Lo rinomina così, Grillo il nuovo possibile modello elettorale su cui Renzi e Berlusconi sembrano aver trovato un accordo: Pregiudicatellum, con riferimento neppur tanto velato ai due interlocutori. Sicuramente il leader del M5S coglie un aspetto fondamentale: il progetto di legge elettorale italo-iberico manterrebbe intatto sostanzialmente un proporzionale con ampio premio di maggioranza.

grillo

Lo chiamano “spagnoleggiante” perché dalla Spagna verrebbero copiate le circoscrizioni più piccole e le liste più corte (ma bloccate!) di pochi nomi. In aggiunta, è stato pensato un premio di maggioranza alla coalizione più votata, ma entro una certa soglia (come indicato dalla Consulta): chi ottiene almeno il 35% ha un premio di + 20%.

 Il post di Grillo si concentra piuttosto sulla “coeRenzie” (coerenza) del segretario Pd che sembra aver cambiato idea sulla legge elettorale in pochissimo tempo: da sempre si è fatto garante del modello del “sindaco d’Italia” che avrebbe ottenuto anche il consenso dell’altro partito di maggioranza. “#Oltrelarottamazione c’è la riesumazione del condannato e la sepoltura del volere degli elettori” conclude Grillo. Ma finché i suoi rimarranno nel freezer, saranno solo parole al vento.

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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