Forza Italia dice addio al Patto del Nazareno Pd gelido “Meglio così, riforme più veloci”

Pubblicato il 4 Febbraio 2015 alle 13:43 Autore: Felice Tommasino
Berlusconi e Renzi

Caos Forza Italia, Fitto: “Azzerare tutte le cariche”. Ieri il colloquio con Silvio Berlusconi dopo le tensioni scaturite dalla questione Quirinale, oggi il frondista azzurro Raffaele Fitto ribadisce il proprio punto di vista convocando una conferenza stampa: “Chiediamo l’azzeramento di tutte le cariche di partito e nei gruppi. In politica non si può essere uomini di tutte le stagioni”.

Fitto: “Congresso o primarie”

Il cambiamento dentro Forza Italia dovrà arrivare, secondo Fitto e la corrente che a lui fa capo, attraverso un “un meccanismo democratico: congresso o primarie ne discuteremo”.

Dell’Ufficio di Presidenza, aggiunge, “non riconosciamo la valenza politica, giuridica e statutaria e la sua convocazione oggi non va certo nella direzione della richiesta di azzeramento degli organismi di partito”. Un ufficio di Presidenza ristretto, convocato da Berlusconi a Palazzo Grazioli, che riceve le critiche anche di Michaela Biancofiore, tra le più fedeli all’ex Cavaliere: “Vorrei comprendere chi ha partorito, in un momento di estrema delicatezza interna del partito nel quale milito dal 1994, la convocazione odierna e frettolosa del comitato di presidenza di Forza Italia ristretto, che taglia fuori cioè tutte le persone (ivi compresa la sottoscritta) da sempre leali al Presidente”. Silvio Berlusconi, a quanto riferiscono i partecipanti alla riunione a palazzo Grazioli, ha spiegato di aver deciso di convocare un ufficio di presidenza ristretto a solo chi ha diritto di voto per venire incontro alle osservazioni che ieri gli aveva fatto Raffaele Fitto sulla legittimità dell’organismo stesso. Inoltre avrebbe aperto la riunione dell’ufficio di presidenza azzurro, chiedendo ai capigruppo Brunetta-Romani di convocare per mercoledì prossimo l’assemblea dei parlamentari rinviata oggi per la scarsa presenza dei deputati e senatori a Roma.

caos forza italia

Non sembra dunque esser servito a molto il “lungo e franco” colloquio di ieri con l’ex Cavaliere: “Magari le opinioni non si incontrano, ma Berlusconi ha bisogno di chi dice le cose con chiarezza. Questo è il tema”.

Berlusconi prendeva tempo: “Quando il gatto non c’è…”

Berlusconi, come ha tenuto a precisare in occasione della sua presenza al Colle per l’insediamento di Mattarella, aveva provato a prendere tempo: “Delle questioni interne al partito parleremo quando tutto questo sarà finito”. Glissando poi la questione con la consueta ironia: “Lo sapete come dice il proverbio: quando il gatto non c’è i topi ballano”. Fitto invece sembra voler accelerare: “Non si può più derogare, ce lo chiedono milioni di elettori che ci abbandonano purtroppo ogni giorno come dimostrano i sondaggi”. Ed ha aggiunto: “I ruoli, compreso il mio, si devono assumere non perché si viene nominati ma perché si viene eletti”. Quindi è necessario “sostituire l’attuale gruppo dirigente con un gruppo dirigente eletto dai nostri elettori, troviamo il modo”. Secondo il frondista azzurro, inoltre, “il logoramento di Berlusconi e di Fi sta avvenendo ad opera di altri e quindi se non sarà possibile avviare questo confronto serio nel partito, all’interno, lo faremo partendo dai territori e inizieremo a girare il Paese”.

Toti: “Patto del Nazareno è rotto” Il Pd fa spallucce: “Meglio così”

Il gruppo di vertice di Forza Italia, secondo quanto apprende l’Adnkronos da fonti azzurre, avrebbe messo a disposizione in blocco i propri incarichi nel corso dell’ufficio di presidenza a palazzo Grazioli. Le dimissioni sarebbero state messe sul tavolo in primis dai capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, oltre ai rispettivi capigruppo. Ma Berlusconi le ha rifiutate.

Allo studio sarebbe anche, secondo alcuni, un documento sul patto del Nazareno, che, sia pure in forma ‘soft’, prefigurerebbe la messa in mora dell’intesa con il premier Matteo Renzi. Voci confermate dalle parole del consigliere politico di Berlusconi. “Il patto del Nazareno così come lo avevamo interpretato fino ad oggi noi lo riteniamo rotto – ha detto Toti  – Il cammino delle riforme il governo ha già detto con grande chiarezza che proseguirà. Noi non ci sentiamo legati a condividere un percorso nel suo totale perché quel totale prevedeva un presupposto fondamentale che era: sulle istituzioni si sceglie insieme e dunque anche sul capo dello Stato”. Toti infine avvisa Renzi “Stando ai numeri che abbiamo espresso in Senato io non starei così sereno. Forza Italia è stata più volte determinante”.

Pronta la replica del Pd. “Se il patto del Nazareno è finito, meglio così. La strada delle riforme sarà più semplice. Arrivare al 2018 senza Brunetta e Berlusconi per noi è molto meglio” scrive in una nota Debora Serracchiani, vice segretario dem. Dello stesso parere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti.  “Contenti loro, contenti tutti. Ognuno per la sua strada, è meglio per tutti. Per noi, sicuramente”. Allo stop di Forza Italia al patto del Nazareno, il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi replica: “Abbiamo una maggioranza ampia alla Camera. Andiamo avanti. Se ci ripensano, siamo qui”.

Orfini: “Senza loro di loro è più facile”

“Nel momento in cui registriamo una perdita di disponibilità e di serietà diventa più semplice fare le riforme, perché cercare una convergenza larga comporta una faticosa opera di mediazione”. Con Forza Italia fuori dal Patto la minoranza Pd avrà un peso maggiore? “La minoranza Pd ha sempre avuto un grande peso. La legge elettorale è cambiata perché ha raccolto le critiche venute anche dall’interno del partito. Ma ormai l’Italicum resta com’è, è una legge completa difficilmente migliorabile” ha dichiarato il presidente del Pd Matteo Orfini.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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