Legge elettorale, Renzi dice addio al Mattarellum?

Pubblicato il 5 Gennaio 2017 alle 11:41 Autore: Andrea Turco
mattarellum

Il Mattarellum, indicato da Matteo Renzi come la panacea di tutti i mali per curare le ferite di un partito uscito con le ossa rotte dalla debacle referendaria del 4 dicembre, non piace a nessuno. O almeno, non piace a quella parte del Parlamento, l’unica, che a parole ha detto di essere pronta a sedersi ad un tavolo con la maggioranza di governo per realizzare una nuova legge elettorale in attesa che la Consulta si pronunci sull’Italicum.

Il segretario Pd, che aveva lanciato la proposta durante l’ultima assemblea di partito, sembra rassegnato. Il Mattarellum non s’ha da fare. L’abboccamento ha prodotto solo l’entusiasmo della prima ora di Matteo Salvini e di parte della minoranza Pd. Poi più nulla. Silenzio. Le richieste del vicesegretario Lorenzo Guerini a “fare presto” e a non “fare melina” si infrangono contro il muro eretto da quasi tutto il Parlamento. Che spinge per un ritorno al proporzionale abbandonando di fatto un sistema maggioritario.

Anche Renzi dice addio al Mattarellum?

D’altronde, come ha più volte specificato Berlusconi, in uno scenario tripolare il maggioritario finirebbe per favorire una minoranza a discapito delle altre due. E anche nel partito di Renzi gli umori stanno cambiando. Pensare di riuscire a vincere in regioni dove il No al referendum è stato schiacciante è, ad oggi, una chimera. Meglio quindi scendere a patti con il nemico. Stando a quanto riporta Il Corriere della Sera, i renziani avrebbero messo definitivamente in soffitta il Mattarellum.

Pallottoliere alla mano, franceschiniani ed ex popolari ragionano di larghe intese e modello tedesco. Ma anche i renziani cominciano ad ammettere che la vocazione maggioritaria è fallita con il referendum. La via di Berlino sembra obbligata, tanto più che Berlusconi non ha posto veti alla premiership di Renzi, anzi. L’unica ammissione che nessuno al Nazareno azzarda è che i giochi per un governo di grande coalizione possano iniziare prima del voto.

 

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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