Scontro nel PD, interviene anche Bersani: “Con segretario-premier la discussione è inibita”

Pubblicato il 5 Settembre 2014 alle 09:58 Autore: Emanuele Vena
pier luigi bersani pd

Continua lo scontro interno al PD. Da un lato il premier e la cosiddetta ‘ala renziana’, dall’altro la minoranza uscita sconfitta dall’ultimo Congresso che fa riferimento a Bersani e D’Alema. Dopo il duro attacco dell’ex premier, è il precedessore di Renzi alla segreteria democratica a rincarare la dose.

NO AL SEGRETARIO-PREMIER – Pier Luigi Bersani è intervenuto alla festa PD a Roma Portuense, scagliandosi contro il doppio incarico di Matteo Renzi: “Quando il tuo segretario è capo del governo devi stare attento a quel che dici. La discussione è un pochino inibita. Su questo va aperta una riflessione larga entro la fine dell’anno”. Da Bersani critiche anche riguardo le riforme, passando dall’ironia sul Senato – “abbiamo dei senatori nominati. Va bene, si è deciso così e va bene; chiedo solo di capire se sarà ancora obbligatorio, nel Senato dei nominati regionali, portare la cravatta…” – alla durezza sulla legge elettorale: “Non c’è ragione di lasciare l’ultima parola a Verdini”.

DURA REAZIONE – Non si fa attendere la reazione dei renziani, che ovviamente puntano sulle difficoltà incontrate dal PD durante la gestione Bersani. Il senatore Andrea Marcucci su Twitter ricorda i traguardi del nuovo corso: “Memo per Bersani. Renzi ha portato il Pd al 41%, dal 25% raggiunto dalla precedente segreteria, la fine del bicameralismo perfetto è traguardo storico del centrosinistra”. Duro anche l’onorevole Ernesto Carbone: “Il problema non è il segretario premier, ma quello che non è diventato premier”. Che aggiunge: “Quelli che ci avevano parcheggiato al 25 si lamentano che qualcun altro li ha portati al 41”.

ANCORA D’ALEMA – Intanto Massimo D’Alema torna sulle sue dichiarazioni e sulle reazioni che esse hanno scatenato. Intervenendo alla Festa PD di Ravenna, l’ex premier dichiara: “Le risposte arrivate dai dirigenti del Pd confermano le mie preoccupazioni. Perchè se uno dice che è preoccupato perchè c’è la disoccupazione e la crisi economica non gli si può rispondere che vuole le poltrone, come mi son sentito dire”. Un D’Alema che si è dichiarato “piuttosto colpito dalla violenza, in qualche caso perfino dalla volgarità delle repliche”. Riguardo alle prese di posizione di Serracchiani, Guerini ed Orfini, l’ex premier dichiara: “Sono cose umilianti e che danno la sensazione di un fastidio verso il dibattito democratico… Non dovrebbe essere questo il modo di vivere in un grande partito popolare come il nostro”. L’ex premier è critico anche verso il bonus 80 euro: “Sono insufficienti a sbloccare i consumi. Sono un primo passo. Ma se si fermano a questo non bastano, c’è bisogno di una svolta più coraggiosa, sia a livello europeo sia a livello italiano”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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