Venezuela, si rafforzano le relazioni con la Cina

Pubblicato il 23 Luglio 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

Le relazioni fra Venezuela e Cina sono sempre più salde, soprattutto dopo la recente firma degli accordi di cooperazione nel campo energetico, minerario, tecnologico, culturale e delle infrastrutture.

Il governo cinese continua, quindi, la sua strategia globale per sostenere con le indispensabili materie prime la propria crescita economica, mentre il Venezuela acquisisce grandi vantaggi senza doversi indebitare. Secondo il Presidente venezuelano Nicolás Maduro, questi accordi non graveranno sul debito pubblico poiché “i finanziamenti sono garantiti dalle forniture alla Cina di petrolio e altre materie prime”.

Venezuela 2

Nicolás Maduro

Photo by Joka MandrugaCC BY 2.0

Le relazioni con la Cina si sono intensificate particolarmente durante la presidenza di Hugo Chávez, permettendo al Venezuela di essere la principale meta degli investimenti cinesi in America Latina. Durante gli ultimi 15 anni, sono stati siglati vari accordi bilaterali ma basati sulle medesime condizioni: la Cina bada a investire miliardi in Venezuela, mentre il Venezuela aumenta le esportazioni di petrolio e altre risorse in Cina.

I recenti accordi prevedono, appunto, un investimento da parte dei cinesi pari a 18 miliardi di dollari, di cui 4 saranno prestati direttamente al governo venezuelano, mentre i restanti 14 saranno destinati al “Fondo de Financiamiento Conjunto Chino-Venezolano” per i progetti di sviluppo nel campo energetico, minerario, tecnologico, culturale e delle infrastrutture.

Dopo gli Stati Uniti, la Cina è il secondo partner commerciale del Venezuela in ambito petrolifero. La presenza cinese in America Latina è cresciuta rapidamente nel corso degli ultimi anni: infatti, la Cina è il secondo partner commerciale in Argentina e Cuba.

A metà luglio, il Presidente cinese Xi Jinping ha partecipato in Brasile a un vertice del gruppo delle potenze emergenti del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) con tutti i presidenti dei Paesi dell’America meridionale, contribuendo a lanciare una nuova banca di sviluppo, che sarà destinata a essere un’alternativa alla Banca Mondiale “controllata” dai Paesi dell’Occidente.

Immagine in evidenza: photo by Andreas LehnerCC BY 2.0