Renzi a neomamme “Anche per voi 80 euro” Ancora polemiche sulla legge di Stabilità

Pubblicato il 19 Ottobre 2014 alle 19:39 Autore: Andrea Turco

Matteo Renzi sa come stupire. Oggi, ospite a Domenica Live da Barbara D’Urso, ha annunciato che dal prossimo anno “gli 80 euro andranno anche a tutte le mamme, o i papà, per i primi tre anni di vita” del loro figlio. “So cosa vuol dire comprare pannolini, biberon e spendere per l’asilo. E’ una misura che non risolve un problema ma è un segnale”. Il premier si è poi dedicato alle polemiche intorno alla legge di stabilità. Renzi non vuol sentire piagnistei: “Se le regioni sono arrabbiate, gli passerà”. E sui tagli alla sanità è netto il suo commento: “è una vergogna solo dirlo. Forse non ci saranno troppe Asl ma non ci saranno troppi supermanager?”.

padoan ministro economia

Di legge di stabilità ha parlato anche nel primo pomeriggio il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. “La Finanziaria di quest’anno è molto compatta e così deve rimanere. Altrimenti l’efficacia complessiva viene meno”. Per gli sgravi al lavoro “abbiano mobilitato 1,9 mld, ma se non saranno sufficienti significa che l’economia avrà ripreso perchè ci saranno nuove assunzioni, per le quali ci saranno risorse aggiuntive: ecco perchè non si esclude di destinare altre risorse”. Padoan ha poi voluto rassicurare che il governo non vuole svantaggiare i fondi pensione. Con la Legge di Stabilità “ci perde tutta la fascia di persone che ha lucrato sugli sprechi. Chi ha lucrato sulle rendite smetterà di guadagnarci. Smetteranno di guadagnarci gli evasori fiscali. Che pagheranno mentre non hanno mai pagato”. Il ministro dell’Economia riserva una stoccata ai sindacati: “Sono almeno due decenni che il Paese è bloccato e c’è una responsabilità diffusa, forse anche dei sindacati”. Padoan ha escluso manovre correttive e infine ha invitato gli imprenditori a creare posti di lavoro.

VENDOLA, NON MEDIO, È STANGATA INSOPPORTABILE – “Non voglio mediare un fico secco, parliamo di un taglio di poco meno di 300 milioni di euro per la Puglia. Una decurtazione che cade come una pietra sepolcrale sulla testa della sanità regionale, proprio nella fase in cui abbiamo la necessità di investire. Le regioni devono farsi perdonare il fatto di essere state il bancomat dei governo Berlsconi, Monti, Letta, Renzi. Con il Fondo Sociale Europeo a noi destinato, ad esempio, sono stati finanziati gli ammortizzatori sociali. Le risorse Ue sono diventate sostitutive di quelle ordinarie e non più aggiuntive”. Lo afferma Nichi Vendola presidente della Regione Puglia in alcune interviste che vengono pubblicate oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno e dal Corriere del Mezzogiorno. “Vanno ridotti gli sprechi? – prosegue il leader di Sel – intanto mi facciano i complimenti: c’era un ente per il diritto allo studio ogni ateneo ora una sola agenzia; c’erano 12 Asl e le abbiamo dimezzate; abbiamo i conti in ordine in tutte le partecipate, abbiamo condotto una battaglia per la moralizzazione e la razionalizzino e dal Petruzzelli alla Fiera del Levante, ed altro ancora. Io non farò tagli e non aumenterò le tasse, non saro il capro espiatorio, il mezzo con cui Renzi finanzia il taglio delle tasse statali con la decurtazione dei servizi nelle Regioni”.

direzione sel vendola dimissionario e la strada giusta da cercare

ZAIA, CHIAMPARINO HA CAMBIATO IDEA IN 10 ORE – “Chiamparino e gli altri del Pd nel giro di dieci ore hanno cambiato posizione, neanche la pattuglia acrobatica sa fare di meglio”. Intervistato dal Gazzettino, il governatore del Veneto Luca Zaia conferma la propria intenzione: “Se in Gazzetta ufficiale trovo la Legge di stabilità così come ci è stata annunciata, io la impugno davanti alla Corte costituzionale, la ritengo lesiva”. Dicendo che è tempo che Comuni e Regioni taglino gli sprechi, il premier Matteo Renzi ha fatto un “chiaro discorso da populista e ruffiano”, afferma Zaia.

FURLAN, TFR LEGA FUTURO LAVORATORI A POVERTÀ –  Le misure sbagliate nella legge di stabilità sono “quelle che non allargano ai pensionati il bonus di 80 euro, visto che la metà degli assegni sta sotto i mille euro, quella che blocca ancora il salario degli statali. E poi va riscritta la misura sul Tfr: tassarlo con aliquota ordinaria è un errore enorme, doveva essere a tassazione zero. Altrettanto sbagliato tassare i Fondi pensione non più con 11,5 ma con il 20%: così si mette una pietra tombale sulla previdenza integrativa e, vista l’entità degli assegni Inps, si lega il futuro dei lavoratori alla povertà”. A dirlo la leader della Cisl Annamaria Furlan, che in un’intervista a Repubblica torna a criticare la manovra. “Non è con le norme che si crea lavoro, ma con l’innovazione e gli investimenti. Non ci vengano a dire che le risorse non ci sono. Si trovano, a cominciare dal recupero dei 130 miliardi di evasione. E poi c’è ancora tanto da tagliare”, dice Furlan. “Abbiamo 10 mila società partecipate pubbliche di cui solo 2 mila fanno servizi, le altre distribuiscono poltrone. Abbiamo 37 stazioni appaltanti contro le 100 della Francia, il che spiega anche i 70 miliardi di corruzione”.

MARONI A RENZI,COSTI STANDARD A TUTTI SETTORI – “I tagli del governo sono inaccettabili e insostenibili perchè dovremmo chiudere ospedali per garantire le prestazioni. Piuttosto che aumentare le tasse e i ticket, partirebbe una forma di protesta fiscale”. Così il governatore della Lombardia Roberto Maroni, che in un’ intervista a Repubblica lancia una proposta al premier Matteo Renzi: “Applichiamo i costi standard a tutti i settori. Così vedremo regione per regione chi spreca e chi no. Se si vuole dire che tutte le regioni sono il centro del malaffare dico che questo è falso e inaccettabile. Se invece si accetta di vedere nelle varie regioni qual è la spesa da ridurre prendendo come esempio le buone pratiche bilancio per bilancio, penso che possa essere un esercizio utile per risolvere tutti i problemi. Ma Renzi deve avere coraggio”, dice Maroni. “Applichiamo il criterio dei costi standard a tutti i capitoli di spesa. Andiamo a vedere a partire dalla sanità, il numero di primari, l’organizzazione, il numero dei dipendenti, il gradimento dei cittadini, regione per regione. Facciamo lo stesso per il Welfare, le infrastrutture, il commercio le attività produttive. Il costo pro capite per abitante. Se il governo facesse così – sottolinea – risparmierebbe non solo due miliardi, ma almeno il doppio”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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