Internazionale attacca la Lega Nord: “Leghismo simile al nazismo”

Pubblicato il 6 Novembre 2014 alle 18:47 Autore: Francesco Di Matteo

Un durissimo attacco a Matteo Salvini e, più in generale, ai leghisti è arrivato questa mattina dalla rivista Internazionale, a cura del suo opinionista Christian Raimo. L’opinionista, infatti, avvia un’analisi nei confronti del leghismo che, secondo lo stesso, si avvicina molto al nazismo, oltre ad essere profondamente razzista. Il commento di Raimo è scatenato da un video, negli ultimi giorni diventato virale su Facebook, postato dal leader del Carroccio in cui si vede un leghista, che si era recato in un campo rom in emilia in visita “provocatoriamente” e che è stata cacciata in malo modo ad opera di due rom.

Il video era accompagnato da un commento di Salvini che faceva notare come  “A questa gente che AGGREDISCE e insulta i leghisti, la Sinistra emiliana (a spese di tutti gli italiani) offre gratis acqua, luce e gas! Altro che integrazione! Un voto alla Lega – conclude Salvini – è un voto per chiudere e sgomberare tutti i campi rom”.

L’autore, così, ha deciso di procedere con uno studio dell’account Facebook di Salvini, Grillo e Renzi, notando come Salvini, in quanto a numero di post e likes, sia molto più seguito di Renzi e, incredibilmente, anche più seguito da Grillo che del lavoro su internet e sui social fa il proprio credo. Infatti Raimo fa notare che ai post di Salvini sul social network corrispondono puntualmente migliaia di likes e svariate centinaia di condivisione. Nel caso specifico l’opinionista fa notare come al video postato ci siano quasi 42.000 likes e oltre 33.000 condivisioni. “Un counter non so quanto attendibile mi dà 2.264.270 visualizzazioni” conclude Raimo.

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Sempre in merito al video in esame Raimo fa notare che molti degli oltre 14.000 commenti sono di stampo nazista, invocando Mussolini ed un abominevole sterminio dei rom.

Si può citare a caso: “bruciateli vivi senza pietà”, “ecco una soluzione ai problemi d’integrazione” (con immagine annessa), “un bel lanciafiamme e risolverei il problema”, “Solo il FUOCO… Fuori dall’Italia!”, “Immondizia umana”, “apriamo i forni e bruciamoli tutti, razza di m—a”, “il duce deve risorgere”, “il NAPALM ci vorrebbe”, “5/6 forni bisognerebbe riaprire”. “Datemi l autorizzazione ve lo sgomberiamo noi quel campo!!!!! In 10 min facciamo un bel lavoro pulito pulito”, “Alle docce!!!”, “Tutti nei termovalorizzatori per alimentare il teleriscaldamento, così i nostri figli non soffriranno il freddo nelle aule scolastiche e queste merde potranno finalmente servire a qualcosa”, “Per un mondo più pulito torni in vita Zio Benito”, “Signori miei l’unica soluzione è la benzina !!!”, “…io invece sono a favore dell’integrazione….. integriamoli nelle strutture del cemento armato delle costruzioni!!!”, “hai ragione, in effetti i rom possiamo tenerli per le sperimentazioni dei farmaci”, “Hitler non ha finito il suo lavoro, peccato…”.

Le accuse di razzismo non sono una novità per il Carroccio, ma quasi una costante per la storia del movimento politico che sin dalla nascita ha fatto degli immigrati il primario capro espiatorio per la propria linea politica. Non è un caso che la legge che dichiara illegale l’immigrazione clandestina sia stata concepita dal fondatore storico della Lega, Umberto Bossi, insieme a Gianfranco Fini, e non si può dimenticare la strenua opposizione fatta recentemente all’operazione Mare Nostrum che ha operato negli ultimi mesi nel Mediterraneo. Ci sono stati anche casi di razzismo eclatanti e che coinvolgevano i singoli, come le offese gratuite all’ex ministro Kyenge oppure quando Calderoli paragonò la stessa ex ministro ad un “Orango Tango”.

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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