Elezioni comunali, la carta di Renzi a Milano per il dopo Pisapia

Pubblicato il 23 Marzo 2015 alle 10:25 Autore: Giuseppe Spadaro
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Da ieri è ufficiale: Giuliano Pisapia non sarà ricandidato alla corsa da sindaco di Milano nelle elezioni amministrative che si terranno nella primavera del 2016. Da tempo si rincorrevano voci di un passo indietro dell’attuale primo cittadino del capoluogo lombardo soprattutto dopo un incontro con i vertici della segreteria del Pd avvenuto qualche mese fa.Secondo i bene informati il dossier candidatura-Milano è nelle mani del premier e segretario del Pd Matteo Renzi che vorrebbe candidare alle elezioni amministrative una figura con un forte legame alla cosiddetta società civile.

Anche se, nello stesso Pd, non mancano i contendenti. Da tempo pensano ad un’ipotesi di candidatura Pierfrancesco Majorino che è assessore in carica della giunta Pisapia e sarebbe una figura gradita tanto a Sel quanto al movimento arancione che portò alla vittoria Pisapia. Dell’area politica più vicina al premier si fanno i nomi del deputato democratico Emanuele Fiano e di Ivan Scalfarotto. Oltre a questi girano anche i nomi di Umberto Ambrosoli e Lia Quartapelle. Possibile che il profilo immaginato da Renzi non si avvicini a nessuno di coloro che sinora si sono fatti avanti per un’auspicata investitura.

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Martina: “Primarie aperte”

“Dispiaciuto” per la decisione del sindaco di Milano Giuliano Pisapia a non ricandidarsi, il ministro Maurizio Martina afferma che ora “si apre una sfida nuova dove il Pd e il centrosinistra” hanno “tutte le condizioni per dare a Milano una nuova guida e proseguire il lavoro fatto fin qui”.

In un’intervista al Corriere Martina auspica primarie aperte a tutto il centrosinistra: “La strada maestra passa sicuramente da una primaria cittadina aperta che chiami a raccolta in modo partecipativo tutti gli elettori del Pd e del centrosinistra”. Nella stessa intervista Martina esclude l’ipotesi di una sua candidatura.

Pisapia: “Per me più libertà, decisioni senza interessi elettorali”

“Mi preme molto dire una cosa. Spero che questo serva perchè per ogni mia decisione che riguarda l’amministrazione si possa dire apertamente che non ci saranno interessi di carattere elettorale”. Lo ha detto il sindaco Giuliano Pisapia, intervenendo in consiglio comunale in apertura di seduta per riferire all’aula di palazzo Marino sulla sua decisione riguardo alla ricandidatura. “Credo che questo sia importante: questo dà a me più libertà – ha detto Pisapia – di ragionare in una ottica che non è di ricandidatura e che avrà come punto di riferimento l’impegno per migliorare per quanto possibile la situazione di una città che è già al top”.

Di Pietro: “Mia candidatura con società civile”

Antonio Di Pietro non è sorpreso dell’annuncio di Giuliano Pisapia a non volersi ricandidare sindaco di Milano, perchè – dice in un’intervista al Tempo – “probabilmente è stanco di sentirsi tirato per la giacchetta”, e rilancia la sua candidatura che “avverrà al di fuori del sistema dei partiti, con la società civile”. A Milano, afferma, le primarie si faranno, “perchè non mi sembra che al momento ci siano personalità così importanti da schierare. E così le primarie serviranno a pompare l’eventuale candidato. Più che altro, però, vorrei capire come il Pd si porrà con me e perchè io non andrei bene”. “Da sindaco – aggiunge – non mi limiterei a fare lo sceriffo. Non che non ci sia bisogno di una forte attività di controllo e prevenzione, ma la mia attenzione sarebbe diretta soprattutto alla questione sociale, che a Milano come altrove si sta sempre più aggravando”. Anche Lupi candidato? “Con lui mi confronterei solo sulle cose da fare per Milano e non su altre questioni. Non strumentalizzerei le ultime vicende. Lupi si è dimesso da ministro, come in passato feci anch’io. Certo, io ci misi dodici minuti e lui qualche giorno in più, ma merita comunque rispetto. La mia campagna non sarà contro qualcuno, ma per la città”.

Salvini: “Pisapia si dimetta, io pronto a correre”

Giuliano Pisapia si dimetta da sindaco di Milano: a chiederlo è il leader della Lega Matteo Salvini che si è detto, in questo caso, pronto alle primarie. A dirlo è lo stesso Salvini oggi a Prato, chiedendo che “Pisapia si dimetta subito e si vada a votare. Non è possibile – ha spiegato – che dica con un anno di anticipo che non si ricandida e poi resta sindaco. Milano ha bisogno di un sindaco a tempo pieno”. Quanto alla sua intenzione a correre come candidato sindaco “ogni leghista è legato alla sua città più di ogni altra cosa, ma saranno i cittadini a scegliere. Se serve io sono a disposizione, naturalmente passando dalle primarie perchè i cittadini devono scegliere prima dei partiti”.

Lupi: “Io candidato sindaco? No a gara nomi”

“Credo che il primo problema non sia assolutamente quello della gara ai nomi, ma quello di capire se c’è ancora un centrodestra capace di esprimere idee, amore per la propria città, attenzione alle periferie e un programma serio. Da lì, aprendoci anche alla società civile che è sempre stata la forza di questa città, possiamo individuare il candidato”. Così l’ex ministro Maurizio Lupi lasciando il Pirellone dopo una riunione del coordinamento regionale Ncd, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se sia ipotizzabile una sua candidatura a sindaco di Milano. “Questo annuncio di Pisapia di non volersi ricandidare a sindaco, dato con mesi di anticipo – ha spiegato Lupi – ci dà l’occasione, come centrodestra, di riflettere e cominciare a prendere iniziative per costruire un’alternativa credibile alla sinistra e al governo cittadino di questi anni”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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