Chi è De Gennaro: l’incredibile storia di “Dick Tracy”

Pubblicato il 9 Aprile 2015 alle 11:42 Autore: Antonio Atte

Roma, 1980. Uno squilibrato entra nell’ambasciata belga e prende in ostaggio trenta persone, ferendo gravemente un diplomatico. Un giovane poliziotto trentaduenne, da solo, fa irruzione nell’edificio e dopo un conflitto a fuoco con il sequestratore, libera tutti gli ostaggi. Il gesto varrà al poliziotto la nomina di vice questore aggiunto e il titolo di Commendatore dell’ordine di Leopoldo II, tributatogli dai reali del Belgio. Quel poliziotto fa di nome Giovanni De Gennaro e la sua è la storia di un’ascesa inarrestabile. Con una sola ombra.

I primi anni in Polizia e la lotta alla mafia

Sessantasei anni, calabrese, coniugato con due figli, De Gennaro si laurea in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma ed entra in Polizia nel 1973, quando viene assegnato alla Questura di Alessandria in qualità di Commissario. Dirigente della Sezione Narcotici della Squadra Mobile presso la Questura di Roma nel 1975, direttore della Criminalpol del Lazio nel 1981 e direttore del Nucleo Centrale Anticrimine nel 1984, la fama di De Gennaro è legata soprattutto ad importanti successi nella lotta alla mafia siciliana. Nel 1978, sbarcato in Sicilia, grazie a una serie di pedinamenti scopre due laboratori per la raffinazione dell’eroina.

Protagonista dell’inchiesta “Pizza Connection”, De Gennaro riesce ad assicurare alla giustizia criminali del calibro di Koh Bah Kim (narcotrafficante arrestato in Thailandia), Zaza, Vernengo e Lucchese. A metà degli anni ’80 De Gennaro inizia a lavorare con Falcone e riveste un ruolo chiave nel pentimento di Tommaso Buscetta, estradato dal Brasile nel 1984. Nell’estate del 1989 i primi veleni. Il suo nome, assieme a quello di Falcone e di altre figure importanti nel mondo dell’antimafia, diventa oggetto di diffamazioni nell’ambito della vicenda legata al “corvo” al Palazzo di Giustizia di Palermo. De Gennaro viene accusato di aver gestito illegalmente il rientro in Sicilia e di Totuccio Contorno: ma le illazioni non scalfiscono il superpoliziotto.

de gennaro

Nel 1993 la direzione della DIA

La liberazione della bambina Patrizia Tacchella e il blitz di Colonia con cui arresta i due ricercati per l’omicidio del giudice Rosario Livatino (1990), sono operazioni che accrescono la fama e il prestigio internazionale di De Gennaro, il quale nel 1993 diventa capo della Direzione Investigativa Antimafia. Il primo settembre del 1994 Bobo Maroni, ministro dell’Interno del governo Berlusconi I, lo nomina vicecapo della Polizia, nonostante i malumori del premier. Secondo Maroni, Previti – che allora era Guardasigilli – vedeva De Gennaro “come fumo negli occhi e soprattutto come il manovratore e l’ispiratore delle Procure rosse contro Berlusconi. Loro, Previti e Berlusconi, lo volevano mandare a Palermo come prefetto… Un posto che, se ci va un poliziotto vero, è ad altissimo rischio, e nel caso di De Gennaro era il tentativo di levarselo dalle scatole”.

Nel 1997, sotto il governo Prodi, lo “Squalo” (uno dei tanti soprannomi di De Gennaro, oltre allo “Sbirro” e “Dick Tracy”) viene nominato vicecapo della Polizia con funzioni vicarie. Nel 2000, con Amato premier, diventa Capo della Polizia. Nello stesso anno viene insignito del titolo di Cavaliere di gran croce al merito della Repubblica italiana: l’onorificenza più prestigiosa, assieme alla medaglia ricevuta a Washington dall’FBI nel 2006.

De Gennaro e il caso Diaz

La “macelleria messicana” alla scuola Diaz e i fatti del G8 di Genova del 2001 rappresentano l’unico buco nero della storia professionale di De Gennaro. Nel 2009, l’ex Capo della Polizia viene assolto in primo grado dall’accusa di istigazione alla falsa testimonianza nei confronti dell’ex questore di Genova Francesco Colucci. Nel 2010 arriva per De Gennaro la condanna in appello a un anno e quattro mesi, cancellata dalla Cassazione nel 2011 perché “i fatti non sussistono”. Colucci, però, viene condannato nel 2012 a due anni e otto mesi per la falsa testimonianza a favore di De Gennaro. Ergo: De Gennaro ha beneficiato di una testimonianza fasulla. Le ombre, pertanto, restano.

De Gennaro: la presidenza di Finmeccanica

Nel 2007 è ancora Amato – ministro dell’Interno – a conferirgli le funzioni di Capo di Gabinetto. L’anno successivo è la volta della nomina a Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania. Nel 2012 De Gennaro diventa Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per il governo Monti, con delega ai servizi di informazione e sicurezza. L’anno dopo, sotto il governo Letta, arriva la presidenza di Finmeccanica. L’ultimo gradino – per il momento – della scalata di “Dick Tracy”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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