Sondaggi Gran Bretagna: è testa a testa alle soglie del voto

Pubblicato il 6 Maggio 2015 alle 14:42 Autore: Gianni Balduzzi
sondaggi gran bretagna: uno schema con percentuali e seggi dei vari partiti

Sondaggi Gran Bretagna: mai così vicini laburisti e conservatori

Queste elezioni inglesi hanno tutta l’intenzione di passare alla storia, anche se per motivi molto diversi e in parte inaspettati.

Da un lato la campagna elettorale è stata tutto fuorchè schioppettante, anzi è stata giudicata piuttosto noiosa, con leader come Milliband e Cameron che non scaldano i cuori e non generano forti sentimenti come Thatcher o Blair in passato. Non vi sono stati colpi di scena, nè improvvisi “surge” di partiti come nel 2010 era successo ai libdem quando una fugace “Cleggmania” (dal leader del partito Nick Clegg) li aveva illuso di un risultato clamoroso e un primo posto che mai avevano raggiunto.

Le ragioni per cui queste elezioni potrebbero essere storiche sono nel fatto che mai come in questa occasione vi è da un lato la quasi certezza che nessun partito raggiungerà l maggioranza assoluta dei seggi, dall’altro un testa a testa con margini non maggiori di 2 punti anch’esso senza precedenti.

Inoltre il grande aumento del SNP, lo Scottish Natonal Party che dopo il referendum per l’indipendenza scozzese perso di misura pochi mesi fa ora è certo di conquistare tutti i seggi scozzesi tranne pochissimi, 52 su 59, rispetto  ai 6 attuali.

Inoltre salirebbero a 5 i partiti nazionali rappresentati, oltre ai Tories, i laburisti, i libdem, i Verdi entrati nel 2010, varcherebbero la soglia di Westminster tra i 1 e 4 deputati degli euroscettici del UKIP, un partito che come spesso accade negli ultimi anni era sembrato poter crescere molto di più, cannibalizzando molto del consenso per i conservatori, ma che ora appare ridimensionato intorno al 12-15%, comunque il quadruplo di quanto raccolto nel 2010.

Sondaggi Gran Bretagna: gli ultimi dati

Gli ultimi sondaggi si possono riassumere da un prospetto di Electoralcalculus 

sondaggi gran bretagna: uno schema in cui sono descrtti gli ultimi sondaggi in base all'istituto di ricerca

 

Attualmente sembra in leggero vantaggio il partito conservatore, ma con un margine veramente ridotto.

In realtà durante la campagna elettorale i sondaggi sono cambiati molto poco, e già questo è inusuale, mentre se allarghiamo lo sguardo al trend dagli anni passati allora di seguito vediamo dal sito may2015.com che c’è stato un recupero conservatore, in questo caso abbastanza classico, dall’impopolarità di metà mandato.

Molto evidente è il crollo dei libdem che dal 22% circa sono scesi fino al 6-7% in alcuni sondaggi, anche se ora sembrano poter recuperare terreno ma non andando oltre un 9-10%

Sondaggi Gran Bretagna, i seggi

Quello che però più conta alla fine sono i seggi che i partiti possono conquistare e quindi la possibilità di creare maggioranze.

Electoralcalculus da una media di tutti gli ultimi sondaggi ipotizza una distribuzione di questo tipo:

sondaggi gran bretagna: uno schema con percentuali e seggi dei vari partiti

Di conseguenza nessuno avrà la maggioranza dei seggi, e sarà necessario fare delle coalizioni, e come si vede nel ruolo di terzo partito ora vi saranno gli indipendentisti scozzesi, che passerebbero da 6 a 52 seggi, al posto dei liberaldemocratici che scenderebbero da 57 a 18.

Sui seggi vi è la più grande discrepanza tra istituti, poichè per esempio altre medie danno 28-29 seggi ai libdem e meno sia ai laburisti che ai conservatori.

Perchè? Di fatto un risultato nazionale può tradursi in diverse distribuzioni di seggi in un sistema uninominale a seconda di come il consenso è spalmato. Per esempio UKIP ha un voto d’opinione diffuso soprattutto sulla costa orientale e in alcune aree del Sud Ovest, ma in realtà senza picchi particolari e feudi e quindi raggiungerà il primo posto solo in 1 seggio o al massimo 4, mentre i libdem, essendo un partito già esistente con diversi seggi, ha sviluppato, come è tipico di un sistema uninominale, delle roccaforti tralasciando di fatto di contendere seggi già sicuri per altri partiti, e quindi sono concentrati in alcuni collegi che mireranno a difendere.

Ukpollingreport stima che rispetto al predetto swing nazionale di circa 3,5% dai conservatori ai laburisti (ovvero quanto i primi  dovrebbero perdere a vantaggio dei secondi) vi sono molte variazioni che non assicurerebbero la conquista di tutti i seggi in cui quindi il margine è sotto il 7%: da un lato in tale media vi sono i risultati scozzesi, in cui al contrario sono i laburisti a perdere, e molto a favore del SNP, e quindi di fatto vuol dire che il labour può contare su uno swing maggiore in Inghilterra, dall’altro lato in Inghilterra nei seggi marginali i conservatori si difenderanno meglio, essendo incumbent, e quindi non sarà possibile trasferire automaticamente tale trasferimento di voti ai collegi in modo meccanico: è probabile che rimarranno Tory anche molti collegi che ora hanno uno scarto piccolo verso i laburisti.

Stesso discorso per i seggi libdem, soprattutto quelli in cui il contendente sono i conservatori: qui lo swing pare essere molto ridotto, e quindi molti seggi saranno conservati. Al contrario più vasta è la perdita dei libdem nei confronti dei laburisti e del resto la causa del loro crollo nei sondaggi sta propro nella delusione di molti liberal più progressisti per l’alleanza con i conservatori

Sondaggi Gran Bretagna: i flussi di voto

A proposito i spostamenti di voto Electoralcalculus ha ipotizzato sulla base dei sondaggi come si sposteranno gli elettori da un partito all’altro in confronto al 2010, e qui il panorama sembra in effetti molto movimentato:

sondaggi gran bretagna: uno schema con frecce e spostamenti di elettori da un partito all'altro

Come si vede i conservatori perdono voti quasi solo verso l’UKIP, come era ampiamente previsto, mentre i laburisti da un lato guadagnano voti dai tanti libdem più di sinistra che non hanno apprezzato la coalizione con i Tories, dall’altra perdono consensi in modo massiccio verso il SNP in Scozia, oltre che verso i verdi. Il SNP incrementa in modo impressionante i propri voti, raddoppiandoli, grazie non solo alla propaganda indipendentista, ma anche ponendosi come alternativa di sinistra al governo liberista nazionale e ai laburisti che vengono accusati di essere fintamente di sinistra e non essere una reale alternativa a modello liberista. L’unione quindi di tradizionali tematiche nazionaliste e un populismo di sinistra, e un posizionamento anti-sistema, insieme fanno sfiorare al partito la maggioranza assoluta in Scozia.

I Libdem sembrano perdere verso tutti, ma in particolare verso i laburisti, più che dimezzando i propri voti.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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