Regionali Campania: Troppi “impresentabili” candidati, Interviene l’Antimafia

Pubblicato il 15 Maggio 2015 alle 16:48 Autore: Redazione
de luca impresentabili

Uno dei tratti che sta marcatamente caratterizzando la campagna elettorale per le elezioni regionali del 31 maggio è la presenza, all’interno delle liste in competizione, di un numero preoccupante di inquisiti, pregiudicati e personaggi di dubbia incorruttibilità, per usare un eufemismo. Sono i cosiddetti “impresentabili”, ossia quei nomi che sarebbe stato opportuno non candidare, ma che in qualche modo sono riusciti ad averla vinta, un po’ perché chi doveva controllare le liste non ha assolto al proprio compito, un po’ perché proprio gli impresentabili spesso e volentieri sono gli stessi che portano voti. Tanti voti.

Il problema riguarda soprattutto la Campania, già al centro di polemiche nelle ultime settimane per via della presenza dei numerosi impresentabili nelle liste che appoggiano il candidato del centrosinistra Vincenzo De Luca, definiti “imbarazzanti” dallo stesso Matteo Renzi, il quale – a dire il vero – non ha mai avuto un particolare feeling con De Luca. L’ex sindaco di Salerno tuttavia ha provato a “riparare”, consigliando all’elettorato di non attribuire le preferenze ai candidati più discutibili, sulla cui presenza in lista egli non avrebbe colpa, in quanto impossibilitato a controllare tutti i nomi.

pd de luca

Vincenzo De Luca

A prescindere dalla veridicità dell’ultima affermazione (un candidato governatore, specie in una polity così delicata come quella campana, dovrebbe conoscere bene la squadra di persone che lo sostengono), la presenza di nomi collegati a clan camorristici nonché di ex fascisti ed estremisti di destra continua a far discutere, tanto che anche Roberto Saviano si è espresso sulla questione, affermando che “Gomorra è nelle liste di Vincenzo De Luca”. Senza contare che quest’ultimo, paradossalmente, potrebbe essere lui stesso ineleggibile, a causa della condanna in primo grado per abuso d’ufficio che, di fatto, potrebbe comportare la sua decadenza in virtù della legge Severino.

Sul Pd inoltre (che, per mezzo del vicesegretario Lorenzo Guerini, tenta di smorzare le polemiche) pesa un’altra grana, quella di Raffaella Paita (che, a differenza di De Luca, è invece renzianissima), candidata a governatore della Liguria e indagata per concorso in disastro colposo e omicidio colposo, a causa della mancata allerta di cui sarebbe stata responsabile durante l’alluvione dello scorso 9 ottobre, quando era assessore regionale alla Protezione Civile.

Impresentabili, l’intervento della Commissione Antimafia

L’allarme delle trasversali candidature imbarazzanti è ormai mediaticamente troppo vistoso per passare inosservate. E così la Commissione Antimafia avvierà un’inchiesta, i cui risultati dovranno essere resi noti prima delle elezioni, allo scopo “di fornire agli elettori un vademecum che consenta di tracciare una linea netta tra i candidati puliti e gli altri, i cui nomi non andrebbero scritti sulla scheda”, come scrive Monica Guerzoni sul Corriere della Sera.

rosi bindi possibile presidente commisisone antimafia

Rosy Bindi

“La politica – come spiega Rosy Bindi, che presiede la suddetta Commissione – dovrebbe arrivare prima della magistratura a selezionare la propria classe dirigente”.  “Noi approviamo un codice alla vigilia delle elezioni – prosegue l’esponente Pd – è una prassi della nostra commissione e non è il primo. Il nostro codice si caratterizza per essere più rigoroso degli altri, addirittura più rigoroso della stessa legge Severino e alla luce di quel codice prenderemo in esame i profili delle candidature”.

Ad attendere la Commissione, ora, un lavoro intenso e minuzioso, da svolgere in circa quindici giorni. Sarà interessante, all’indomani del voto, verificare il numero di preferenze ottenute dagli impresentabili. La maggior dei quali, in realtà, continuano la propria campagna elettorale come se nulla fosse.

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