Riforma Scuola approvata: tra i favorevoli 4 deputati di Fi; 24 democratici non hanno votato

Pubblicato il 9 Luglio 2015 alle 13:00 Autore: Felice Tommasino
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Voto finale riforma scuola, il voto alla Camera. Il provvedimento è diventato legge con 277 voti favorevoli; 173 i contrari. Tra i favorevoli anche quattro parlamentari di Forza Italia vicinissimi a Denis Verdini. Mancano invece all’appello i voti di 24 deputati del Partito democratico.

Fuori dall’aula le proteste degli studenti che minacciano di rendere ingovernabili gli istituti. Tra i banchi della Camera i cartelli della Lega: “Giù le mani dai bambini”.

Prima, durante e dopo l’approvazione del provvedimento, le proteste di sindacati, insegnanti, studenti ed opposizioni.

Unione Studenti: “Emblema autoritarismo governo Renzi”

Il ddl scuola va verso la definitiva approvazione tra le statue imbavagliate di Roma: “È l’emblema dell’autoritarismo del governo Renzi. Dopo mesi di cortei, occupazioni, proposte alternative e scioperi è assurdo che non si sia fatto un passo indietro: da settembre renderemo le scuole ingovernabili” tuona l’Unione degli Studenti.

https://twitter.com/UdS_Studenti/status/619054154896515072

Riforma scuola, Lega Nord: “Giù le mani dai bambini”

Durante le dichiarazioni di voto alla Camera, lo show dei deputati della Lega Nord. Il rifiuto di rimuovere i cartelli esposti ha spinto il presidente di turno Roberto Giachetti ad espellere dall’aula il capogruppo Massimiliano Fedriga e a sospendere la seduta. Il monito della Lega nelle parole dell’onorevole Borghesi: “L’unico bullismo da combattere è quello di Renzi. Siamo contrari a questo metodo. Sui precari Renzi ha fatto finta di nulla alla nostra proposta del terzo canale per le assunzioni. Il voto sarà negativo”.

I cartelli della Lega Nord che hanno causato la sospensione della seduta per il voto finale sulla Riforma della Scuola

Meloni, Fratelli d’Italia: “Scuola italiana è già buona scuola”

Prima dell’intervento leghista, era stata la volta di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia: “Il Governo dimostra di non sapere che la scuola italiana è già una buona scuola. E rischia di non esserlo più dopo “La Buona scuola”. Legge aumenterà i divari tra le diverse aree del paese. Riforma ispirata ad aziendalismo. La “chiamata diretta” su materie diverse rispetto ad abilitazione minaccia qualità insegnamento. Natura dirigenti snaturata e apre alla corruzione e nepotismo. Governo ha scelto di eliminare i precari e non di risolvere il precariato”.

Scelta Civica: “Avete strappato anima a scuola pubblica”

Non molto differente il punto di vista di Scelta Civica espresso dall’onorevole Pannarale: “Scuola subalterna al mercato rispecchia la vostra idea di società. Avete strappato l’anima alla scuola pubblica. Avete ignorato il mondo della scuola, anzi, l’avete insultato. Sui precari lasciati fuori, il concorso non è una risposta”.

Forza Italia: “I vostri provvedimenti riprendono i nostri”

A seguire le rivendicazioni di Forza Italia con l’onorevole Palmieri: “La scuola doveva cambiare con noi al governo e senza di noi, perché è cambiato il mondo. Noi abbiamo approcciato la riforma in modo aperto e costruttivo. Voi di sinistra siete arrivati tardi e solo una parte ha capito. I vostri provvedimenti riprendono i nostri, a partire dalla chiamata diretta. Il voto sarà comunque negativo perché manca valutazione docenti fatta da certi, perché il potere dei presidi è stato ridimensionato e fatto uso eccessivo di deleghe”

M5S: “Obbedire e corrompere è il vostro insegnamento”

Dura anche la reazione del M5S con l’onorevole Vacca: “Le nostre proposte scritte insieme agli insegnanti sono state bocciate e non avete stralciato le assunzioni. La difucia in Senato è stata vergognosa. Obbedire e corrompere è il vostro insegnamento”.

Fassina: “Provvedimento inviso a maggioranza scuola”

Poco convinto sull’effettiva validità della Riforma anche Fassina: “Manca un piano pluriennale e non a chiamata diretta. E’ un provvedimento inviso alla maggioranza della scuola”. E avvisa: “La partita rimarrà aperta”.

Tutte proteste vane dal momento che il provvedimento è diventato legge.

Area popolare difende riforma: “Rivoluzione copernicana”

A tessere le lodi della riforma, Rossana Scopelliti di Area popolare: “La buona scuola porta a compimento l’autonomia di Berlinguer. E’ una rivoluzione copernicana perché al centro ci saranno gli studenti e non più i docenti”.

Pd: “Mistificazione parole in Parlamento e in piazza”

In difesa del provvedimento ovviamente anche Malpezzi del Partito Democratico. Quest’ultimo ha provato a chiarire il ruolo del preside: “È il leader educativo che si mette in gioco insieme alla sua squadra per fare il bene della propria scuola. Menzogna anche quella della chiamata diretta. I docenti di ruolo vengono assegnati alla classe, i docenti adesso saranno assegnati dal dirigenti alla scuola. Non stiamo togliendo diritti a nessuno”. E sulla valutazione dei docenti precisa: “Non c’è nel testo, sarà un prossimo step e non abbiamo intenzione di fermarci. C’è un comitato di valutazione che viene modificato con l’ingresso dei genitori e degli studenti”.

Nazareno 2.0: 4 parlamentari di Fi votano con la maggioranza

Figurano nei 277 voti favorevoli alla riforma quattro parlamentari azzurri vicini all’ex plenipotenziario di Silvio Belrusconi, Denis Verdini. In dissenso rispetto al proprio gruppo gli onorevoli Luca D’Alessandro, Monica Faenzi, Massimo Parisi, Giovanni Mottola. È forse questo il sintomo di una riedizione del Patto del Nazareno.

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
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