Usa: aumento degli omicidi ed “effetto Ferguson”

Pubblicato il 19 Agosto 2015 alle 14:50 Autore: Guglielmo Sano

Usa: il tasso di omicidi e crimini violenti sta subendo un drastico aumento in tutto il paese; tra le cause emerge il cosiddetto “effetto Ferguson“.

Usa: ondata di violenza

Gli omicidi in 35 grandi città americane sono aumentati in media del 19% in circa un anno, le sparatorie “non mortali” di oltre il 60%, a riferirlo l’associazione della polizia americana (i dati diffusi si riferiscono al periodo compreso tra gennaio e metà luglio/primi giorni di agosto).

I picchi di maggiore criticità si sono registrati, intorno alla metà di luglio,  a New York, Chicago, Houston e Philadelphia (anche se in quest’ultima città si è registrato l’1%  di omicidi in meno rispetto allo stesso periodo del 2014 – 164 le uccisioni violente fino a lunedì 17 agosto). Preoccupante la situazione in cui attualmente versa la capitale. A Washington DC si è verificato il 23% degli omicidi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (93 omicidi finora, 72 in tutto il 2014 secondo la polizia).

A Baltimora, invece, gli omicidi sono aumentati di oltre il 57%. Secondo il Baltimore Sun dall’inizio dell’anno ci sono stati 208 omicidi, di contro ai 211 di tutto il 2014; soltanto durante il Memorial Day – giornata di ricordo dei soldati americani caduti in guerra che si svolge nell’ultimo weekend di maggio – 28 persone sono rimaste colpite nel corso di conflitti a fuoco, di esse 9 sono morte (il mese di maggio è stato il mese più violento per la città dal 1999), inoltre, da gennaio a metà luglio si sono verificate 2.411 tra rapine, scippi e furti d’auto.

A Los Angeles si è registrato il 20,2% di crimini violenti in più, 14mila tra gennaio e l’8 di agosto, nonostante un leggero calo nel tasso di omicidi (155 finora, 158 nello stesso periodo del 2014). A New York un picco del 20% nel tasso di omicidi è stato raggiunto nei primi due mesi dell’anno, tuttavia, è probabile che nel 2015 si registri una quota di “crimini maggiori” inferiore a 100mila – sarebbe la cifra più bassa in oltre 20 anni. D’altra parte, nella “Grande Mela” finora ci sono state 46.775 segnalazioni di stupri, aggressioni, rapine e furti d’auto.

usa

Usa: “effetto Ferguson”

Tra le cause di questa impennata di violenza molti esperti hanno messo al primo posto il cosiddetto “effetto Ferguson“, riferendosi alle conseguenze del “clima” venutosi a creare dopo i moti di protesta – poi sfociati in una vera e propria “rivolta” – che hanno colpito il sobborgo di St. Louis, Missouri, dopo l’uccisione di Micheal Brown, giovane nero, rimasto vittima dell’uso sproporzionato della forza da parte di alcuni agenti di polizia.

Tale “effetto Ferguson” viene descritto principalmente in due modi: uno è quello di Sam Dotson, capo della polizia di St.Louis, che riferisce come i suoi agenti siano intimoriti dalla possibili ripercussioni mediatiche del loro operato (con relative minacce non solo per se stessi ma anche per le proprie famiglie), per cui non compiono appieno il loro lavoro dando così l’impressione alla criminalità di “essere al potere“. Un’altra declinazione, diametralmente opposta, è quella fornita da Larry Kummer, curatore del blog Fabius Maximus, che spiega come “uccidendo persone inermi, a volte per motivi banali, a volte senza motivo, la polizia erode la fiducia dei cittadini non solo nella polizia stessa ma anche nella legittimità del nostro tipo di società“, insomma, “perché rispettare le leggi se neanche la polizia lo fa?”.

La versione di Kummer sembra essere comprovata dal sempre maggiore disagio mostrato dai “contribuenti”, soprattutto quelli più poveri, nel sostenere un sistema di ordine pubblico definito da molte associazioni di residenti, in tutti gli Usa, come “brutale”. Basti ricordare solo il caso di Baltimora, dove tra l’altro il caso di Freddie Gray ha causato delle reazioni simili a quelle viste a Ferguson. Dal 2011, il comune ha pagato quasi 6 milioni di dollari a oltre 100 persone ritenute da una corte vittime di abusi e violazioni dei diritti umani da parte della polizia; in media sono stati versati 500mila dollari di risarcimento ciascuno, a meno di circostanze attenuanti. Altrettanti milioni sono stati spesi dal comune per pagare le difese degli agenti di polizia coinvolti.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →