M5S, Casaleggio: “Di Maio non è il nuovo leader”

Pubblicato il 12 Settembre 2015 alle 12:45 Autore: Redazione
casaleggio in primo piano intervistato

“Il Movimento non ha un capo ma oltre al direttorio ci sarà presto un ‘comitato operativo allargato’ costruito intorno alla piattaforma web Rousseau, ne faranno parte parlamentari e consiglieri M5S”. Lo afferma in una intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ il cofondatore del Movimento Cinque Stelle, Gianroberto Casaleggio.

Nel Movimento 5 Stelle – spiega – non ci sono leader, è un movimento leaderless, come a suo tempo si dichiarò Occupy Wall Street. So che per chi è abituato alle formazioni partitiche è un concetto difficile da accettare e forse anche da capire, ma Grillo e io siamo solo garanti che le regole e i principi siano rispettati. Il leader del Movimento è il M5S stesso”.

Alla domanda se ci sarà, d’ora in poi, almeno un allentamento della presenza sua e di Grillo, Casaleggio replica: “Dalla frequenza con cui questa domanda viene riproposta sui media direi che molti ci sperano. La risposta comunque è no”. Il direttorio, sottolinea, “è nato dalla necessità di governare la crescente complessità del Movimento ed è formato da persone operative su diverse aree”.

M5S sempre più complesso

Ad ogni modo, comunque, per Casaleggio “il nome ‘direttorio’ è fuorviante, sarebbe più appropriato definirlo comitato operativo. Il M5S sta diventando sempre più grande e complesso. A oggi – puntualizza l’imprenditore – ci sono circa 1.600 eletti nelle istituzioni, 124mila iscritti e 166mila aderenti ai Meet-up sul territorio, i gruppi spontanei che aderiscono alle idee del Movimento. Quindi c’è bisogno di una organizzazione più strutturata. Questo compito è svolto da circa un anno molto bene da Fico, Di Maio, Ruocco, Di Battista e Sibilia”.

casaleggio e grillo uno di fianco all'altro

“In futuro – prosegue – con la gestione delle funzioni di Rousseau affidate a diverse persone del M5S, si potrà parlare di comitato operativo allargato. In ogni caso senza la rete non sarebbe possibile gestire un’organizzazione così complessa, in mancanza di finanziamenti”.

I temi su cui ci batteremo? Reddito di cittadinanza e addio Equitalia – fa sapere Casaleggio – oltre al no agli inceneritori e alle trivelle”. Sulle riforme aggiunge: “Senato dei nominati, c’è ancora qualcuno che insiste nel chiamarle riforme? Sono un attentato alla democrazia”.

Casaleggio e la questione migranti

Per quanto riguarda la questione migranti, secondo il “guru” 5 Stelle “i profughi devono essere accolti, bisogna però intervenire sulle cause (per esempio la vendita di armi) e non solo sugli effetti”. Casaleggio ricorda, infatti, che l’Italia “è il primo paese in Europa a vendere armi alla Siria”. Dei 27,7 milioni di euro spesi dalla Siria per armamenti “quasi 17 arrivano nel nostro Paese”.

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