Renzi e quella polemica sull’ordine dei giornalisti

Pubblicato il 30 Dicembre 2015 alle 10:46 Autore: Andrea Turco
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E’ polemica tra Enzo Iacopino, presidente ordine giornalisti, e il premier Matteo Renzi

L’Ordine dei giornalisti? Fosse per me andrebbe abolito“. Ieri il premier Matteo Renzi, durante la conferenza stampa di fine anno, non ha nascosto il suo fastidio verso una categoria, quella dei giornalisti, colpevole, secondo il capo del governo, di essere troppo critica nei confronti dell’esecutivo. Le parole del premier non sono state dette a caso. Erano una risposta alle richieste di Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti, che denunciava la “condizione di schiavitù e le basse retribuzioni a cui molti cronisti sono sottoposti da alcuni editori”. “Andrebbero tagliati i contributi pubblici a chi offre stipendi di 4000 euro l’anno senza limiti di orario e di articoli prodotti, foto e video compresi”.

Ma le doglianze espresse da Iacopino si sono infrante sul muro renziano. “Non credo che ci sia la schiavitù o la barbarie in Italia, aggiungo che la mia posizione sull’ordine dei giornalisti è nota: sarei per abolirlo” ha detto il premier.

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Ordine giornalisti, Iacopino: Premier ignora il problema”

Come era prevedibile la risposta di Renzi non è piaciuta al presidente dell’Ordine dei giornalisti. “Renzi pensa che la risposta a questo problema non sia una norma che impedisca agli editori la ‘schiavitù’ ma sia l’abolizione dell’Ordine. Invece l’Ordine dei giornalisti è l’unico organo che sta contrastando da anni la politica della Fieg (Federazione italiana editori giornali) ma il premier ignora completamente la realtà e il problema” ha detto Iacopino in un’intervista all’Huffington Post. “Ho fatto notare l’assurdità della mancanza di una legge che chieda agli editori la documentazione sulle retribuzioni dei dipendenti. Solo se questi ultimi vengono pagati in maniera dignitosa si può permettere agli editori l’accesso ai contributi. Ma parlare di abolizione dell’Ordine è assurdo”.

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L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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