Sondaggi elettorali: Spagna, la crisi di Podemos e lo stallo istituzionale

Pubblicato il 4 Aprile 2016 alle 11:49 Autore: Emanuele Vena
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Sondaggi elettorali: Spagna, la crisi di Podemos e lo stallo istituzionale

Il Partito Popolare (PP) recupera terreno, ma gli spagnoli non vogliono nuove elezioni. A rivelarlo è l’ultimo barometro elettorale pubblicato da Metroscopia per il quotidiano El Pais, che analizza l’opinione dell’elettorato iberico dinanzi allo stallo politico che sta coinvolgendo la Spagna da molte settimane, con le trattative – ad oggi infruttuose – per la creazione di un nuovo esecutivo, a seguito delle elezioni politiche del dicembre scorso, che hanno ufficializzato la nascita di un sistema quadripartitico e l’assenza di formazioni in grado di governare da sole e/o costruire coalizioni politicamente omogenee.

Per quanto riguarda le intenzioni di voto, il PP è l’unica grande formazione che risale rispetto all’ultima rilevazione di marzo, raggiungendo il 27.7%, un dato che però resta di un punto inferiore rispetto al 28.7% registrato nella tornata elettorale di dicembre. Calano invece il Partito Socialista (PSOE: 21%, -1 rispetto a dicembre) e Podemos (15,9%, ben -4.8% rispetto alle elezioni). Luci ed ombre per Ciudadanos (C’s), che ha fatto registrare un’impennata nel trimestre di stallo politico ma che ora arretra leggermente, facendo registrare comunque un +4.9% rispetto a dicembre.

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Chi sale è invece l’area a sinistra del PSOE: Izquierda Unida (IU) e Unidad Popular (UP) quasi doppiano il risultato delle elezioni, passando dal 3.7% di dicembre all’attuale 6.9%, confermando un trend in continua ascesa.

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Sondaggi elettorali: Spagna, la crisi di Podemos

In particolare crisi risulta Podemos. Oltre ad avere subito un sensibile calo nelle intenzioni di voto, il partito deve registrare anche la perdita di appeal del suo leader Pablo Iglesias, il cui saldo netto nel consenso dell’elettorato è calato del 38%, un dato meno negativo solo di quello del leader conservatore Mariano Rajoy (-49%).

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In particolar modo, Iglesias è il principale leader che a far registrare il minor saldo positivo nell’elettorato del suo stesso partito: +37%, decisamente inferiore rispetto al +50% di Pedro Sanchez (PSOE), al +65% di Rajoy (PP) e al +72% di Albert Rivera (C’s). Inoltre, “solo” il 72% del suo elettorato lo riconfermerebbe leader in caso di nuove elezioni, un dato più basso rispetto sia a Sanchez (76%) che a Rivera (96%).

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Ma il dato ancor più sorprendente è che, tra gli elettori di Podemos, Iglesias è decisamente più impopolare rispetto ad Alberto Garzon – leader di IU e portavoce del cartello IU-UP – che fa registrare un’approvazione netta del 65%, quasi il doppio rispetto ad Iglesias.

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Sondaggi elettorali: “sì” alla lista congiunta Podemos-IU (ma “no” a nuove elezioni)

Davanti a tali dati, non sorprende nemmeno il consenso estremamente favorevole da parte dell’elettorato di Podemos – ma anche di quello di IU – rispetto all’ipotesi di lista congiunta tra i 2 partiti. A favore di un tale scenario è il 67% degli elettori di IU-UP ed addirittura l’89% di quelli di Podemos, oltre che un elettore socialista su 5.

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In realtà, al di là delle ipotetiche alleanze, gli spagnoli non sembrano essere particolarmente propensi a tornare alle urne. Infatti, il 64% dell’elettorato auspica che si giunga ad un accordo e ad un nuovo esecutivo senza passare attraverso nuove elezioni, uno scenario invece preferito da un intervistato su 3.

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Tuttavia, con il passare delle settimane l’ottimismo sembra ormai ridotto ai minimi termini. Infatti, 3 spagnoli su 4 credono che si tornerà alle urne, mentre solo il 19% la pensa in maniera completamente opposta.

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A tener basse le aspettative è la percezione della situazione interna ai partiti. La maggioranza dell’elettorato pensa che 3 dei 4 grandi partiti – PP, PSOE e Podemos – siano particolarmente disuniti al proprio interno.

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Particolarmente critica è anche l’opinione in merito agli sforzi fatti dai vari partiti per superare lo stallo attuale. Ad essere parzialmente promosso è solamente Ciudadanos (49% di giudizi positivi contro 48% di opinioni negative, con giudizio favorevole anche tra gli elettori del PSOE), mentre è netta la bocciatura per Podemos e PP (anche tra i propri elettori).

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Nonostante ciò, l’opinione pubblica spagnola approva l’evoluzione registrata dal sistema partitico nell’ultima tornata elettorale.

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Solo il 27% degli intervistati preferisce il vecchio sistema bipartitico, a fronte di un 70% favorevole al multipartitismo.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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