Sondaggi comunali Roma: Raggi e 5stelle in vantaggio per Ipsos

Pubblicato il 7 Maggio 2016 alle 14:39 Autore: Redazione
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Sondaggi comunali Roma: la Raggi come sindaco di Roma? Andrebbe bene per il 35% dei romani. La segue a stretto giro Giorgia Meloni, che d’altra parte divide l’elettorato molto di più della candidata pentastellata. la leader di Fratelli d’Italia è “sgradita” al 53% del campione capitolino preso in esame da Ipsos per il Corriere della Sera. Gradimento al 26% per il candidato di centrodestra Marchini, per il centrosinistra, Giachetti incassa il 21%. Fassina raccoglie il 19%, è il più “sgradito” dopo la Meloni.

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Virginia Raggi migliora nelle intenzioni di voto: ad oggi raccoglierebbe il 29,5%. Lontani, e tutti e tre in lotta per un posto al ballottaggio, Meloni, Giachetti e Marchini. Secondo Ipsos, al secondo turno, la candidata pentastellata supererebbe agevolmente chiunque ma, soprattutto, trionferebbe contro il candidato democratico. Quest’ultimo al ballottaggio perderebbe, secondo le rilevazioni riportate dal CorSera, anche contro la Meloni e Marchini.

sondaggi politici elettorali

Cinque Stelle ancora primo partito: il 30 marzo si attestavano a quota 29,6%, oggi arrivano fino al 31,5% mentre il Pd si ferma al 22,6% (calo di poco più di 2 punti da fine marzo).

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Diversi i punti rilevati da Nando Pagnoncelli sul numero odierno del quotidiano di Via Solferino: 1) la disaffezione dei romani è evidente: la città appare “sotto schiaffo”, la campagna elettorale procede per inerzia, è molto politica e poco coinvolgente, mancano obiettivi di grande respiro, manca un “colpo d’ala”; 2) Giachetti è ancora troppo poco conosciuto nella Capitale, a causa delle vicende giudiziari cittadine e nazionali non potrà godere dell’«effetto trascinamento» che il partito avrebbe dovuto garantirgli; 3) la candidatura di Marchini ha un “potenziale interessante” ma agli elettori di centro destra non è piaciuto molto il “tira e molla” su Bertolaso. Tuttavia, è innegabile che il cambio di rotta berlusconiano abbia aperto nuovi spazi per i “moderati” nel centrodestra, d’altra parte, l’area non ha abbastanza “forze” a Roma per condurre un esperimento che possa essere esportato a livello nazionale.

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