Giunta Raggi, i retroscena delle dimissioni di Raineri

Pubblicato il 2 Settembre 2016 alle 12:21 Autore: Andrea Turco
giunta raggi

La raffica di dimissioni che ha colpito la giunta Raggi ieri a Roma ha destato più di una perplessità all’interno del Movimento 5 Stelle. I contrasti tra la sindaca della Capitale e il mini direttorio hanno avuto come naturale conseguenza le dimissioni del capo di gabinetto Carla Romana Raineri e dell’assessore al Bilancio Marcello Minenna, persone di fiducia delle parlamentari romane pentastellate Carla Ruocco, Paola Taverna, Roberta Lombardi.

Nomine che a Raggi erano state imposte e per questo sgradite alla sindaca. Considerate alla stregua di “spie” del mini direttorio E’ bastato quindi trovare un pretesto (il parere dell’ANAC) per dimissionare Raineri e scatenare l’effetto domino che ha portato l’amministratore unico di Ama, Alessandro Solidoro e i vertici Atac a lasciare il proprio posto.

Giunta Raggi, la sindaca minaccia le dimissioni

La scelta della Raggi, che ha postato su Facebook alle 5 del mattino di ieri la nota con cui annunciava le dimissioni di Raineri, non è piaciuta al M5S. Come riporta Il Messaggero, ci sarebbe stato un duro confronto tra la sindaca e Paola Taverna, tanto che Raggi avrebbe minacciato di lasciare l’incarico.

E’ l’inizio di un nuovo corso, «la guerra d’indipendenza», ma anche di un isolamento che si fa plastico, per «Virginia». L’unico big che l’avvocato pentastellata incontra è la senatrice Paola Taverna, poco prima di pranzo. Il faccia a faccia, per chi conosce la Taverna e la sua proverbiale schiettezza, non è difficile da immaginare. In Comune si racconta di urla. «Ti stai facendo il vuoto intorno, Virginia. Stai danneggiando Roma e soprattutto il M5S. Ho parlato anche con Beppe. Queste sono due perdite gigantesche». La risposta della sindaca suona così, piatta e abbastanza impostata come ormai vuole apparire la grillina. «Rispetto la trasparenza e soprattutto le nomine dei miei collaboratori le faccio io. Altrimenti mi dimetto»

Giunta Raggi, le faide interne

Dietro alle dimissioni di Carla Raineri non c’è solo il suo contestato stipendio ma anche faide interne. Scrive Repubblica:

Carla Raineri non si fidava del suo vice Raffaele Marra. E aveva cercato di contrastare lui e Romeo proprio con l’aiuto dell’assessore Marcello Minenna. I due volevano mettere becco sulle partecipate e il supertecnico non intendeva accettarlo. Per questo, una volta mandata via la Raineri, ha deciso di lasciare anche lui. Seguito dalle persone che aveva scelto, come il presidente dell’Ama Alessandro Solidoro.

Il Corriere della Sera riporta invece altri rumors che parlano di un raffreddamento dei rapporti tra Raineri e Minenna.

 Secondo altri rumors però negli ultimi tempi la sintonia con Raineri non c’era più: a Palazzo Senatorio c’è chi sostiene che a difendere la capo di gabinetto era rimasto solo Alessandro Di Battista. Sullo sfondo, negli ambienti grillini si mormora che Minenna sarebbe in pole position per diventare ministro dell’Economia in un eventuale governo guidato da Di Maio. L’assessore dimissionario è molto vicino al vicepresidente della Camera come lo è a Carla Ruocco, un’altra esponente del direttorio nazionale del M5S.

Giunta Raggi, e ora?

Adesso Raggi dovrà rimettere a posto i cocci. I consiglieri potrebbero sfiduciarla. Si vocifera che solo il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, sia corso in difesa della sindaca. Il resto del direttorio sarebbe per la soluzione estrema che però, ad oggi, non viene presa in considerazione. Perdere Roma significherebbe dire addio a qualsiasi possibilità di correre per governare il Paese.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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