Sondaggi elettorali Olanda, l’analisi: Rutte aggancia l’estrema destra di Wilders

Pubblicato il 6 Marzo 2017 alle 10:05 Autore: Emanuele Vena
sondaggi elettorali olanda, l'analisi delle intenzioni di voto - Mark Rutte e Geert Wilders, protagonisti delle elezioni 2017

Sondaggi elettorali Olanda, l’analisi: Rutte aggancia l’estrema destra di Wilders

A meno di 10 giorni dal voto, le sorprese sono dietro l’angolo. Questo emerge dall’analisi dei sondaggi elettorali condotti in Olanda sulle intenzioni di voto in vista delle politiche del 15 marzo.

Il trend dell’ultimo periodo preoccupa l’estrema destra di Geert Wilders. Infatti il suo PVV rischia di essere raggiunto e sorpassato proprio sulla linea del traguardo.

A pensarla così è De Stemming, la cui ultima rilevazione vede il PVV ed i Popolari (VVD) del premier uscente Mark Rutte appaiati a quota 22. Ma ancor peggio va per Wilders secondo I&O Research e IPSOS. Secondo i due istituti il PVV sarebbe dietro rispettivamente di addirittura 3 e 4 seggi.

sondaggi elettorali olanda - medie mensili al 6 marzo

Sondaggi elettorali Olanda, l’analisi: Rutte aggancia Wilders

A certificare lo scarso momento di forma di Wilders e soci sono anche altri istituti dal bias tendenzialmente favorevole al PVV. L’ultimo sondaggio TNS Nipo vede il PVV avanti di un seggio, decisamente meno del +13 di inizio febbraio. Discorso simile per Peil, secondo cui Wilders passa da +9 a +1 nel giro di 30 giorni.

Analizzando il trend da inizio febbraio, la media sondaggi evidenzia il momento difficile del PVV. Negli ultimi 18 giorni il partito di Wilders ha perso 2 seggi. Il gap medio con il VVD si è ridotto ad un solo seggio.

sondaggi elettorali olanda - trend ultimo mese

Sondaggi elettorali Olanda, l’analisi: cresce la voglia di voto utile

In sostanza, sembra dunque emergere la volontà dell’elettorato di esprimere un voto utile, come già sottolineato la settimana scorsa. La conventio ad excludendum nei confronti del PVV non favorisce infatti Wilders e soci. E così una fetta di elettorato potrebbe decidere di orientarsi su partiti in grado di garantire un governo stabile.

A confermarlo è anche il trend di partiti minori ma decisamente più coalizzabili del PVV. Per esempio, il partito laburista PvdA, membro di minoranza del governo uscente. Ma anche i cristianodemocratici CDA e i socioliberali D66. Tutti partiti che guadagnano un seggio rispetto alla prima parte di febbraio. E che, sommati al VVD, si avvicinano considerevolmente a quota 76 seggi, la maggioranza assoluta del Parlamento.

 

 

 

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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