Riforma pensioni: età pensionabile, decreto di blocco in Gazzetta Ufficiale

Pubblicato il 13 Dicembre 2017 alle 11:47 Autore: Daniele Sforza
Riforma pensioni, età pensionabile: decreto in Gazzetta

Riforma pensioni: età pensionabile, decreto di blocco in Gazzetta Ufficiale.

Ultime notizie sul fronte riforma pensioni. A partire dal 2019 l’età pensionabile si alzerà di 5 mesi. L’ufficializzazione è arrivata con la pubblicazione del decreto redatto dal Ragioniere Generale dello Stato e dal Ministero del Lavoro in Gazzetta Ufficiale. Questo a causa degli effetti dell’aumento dell’aspettativa di vita, stando alle rilevazioni Istat relative al triennio 2014-2016. L’incremento riguarderà tuti i soggetti che rispondono all’adeguamento della speranza di vita.

Riforma pensioni, età pensionabile: il testo in Gazzetta

Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale e firmato lo scorso 5 dicembre, afferma:

A decorrere dal 1° gennaio 2019, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici sono ulteriormente incrementati di cinque mesi. E i valori di somma di età anagrafica e di anzianità contributiva sono ulteriormente incrementati di 0,4 unità.

Riforma pensioni: quando si andrà in pensione dal 2019

Questo significa che i requisiti per maturare la pensione si alzano per tutti i vari trattamenti. Più nello specifico, come riporta La Legge Per Tutti, per andare in pensione di vecchiaia servirà avere 67 anni e almeno 20 anni di contributi. La pensione anticipata si otterrà invece con 43 anni e 2 mesi di contributi per gli uomini, e 42 anni e 2 mesi per le donne. Per ciò che concerne la pensione di vecchiaia contributiva, bisognerà avere 71 anni e minimo 5 anni di contributi; mentre la pensione di anzianità contributiva si raggiungerà a 64 anni.

I requisiti aumentano anche per la pensione di vecchiaia e anzianità in regime di totalizzazione. Nello specifico, per la prima i requisiti matureranno una volta raggiunti i 66 anni di età; per la seconda bisognerà aver maturato 41 anni di contributi.

Riforma pensioni: incremento anche per gli altri trattamenti pensionistici

Anche le altre tipologie di trattamenti pensionistici subiranno tale incremento. In particolare, la pensione di vecchiaia per invalidità maturerà a 61 anni di età per gli uomini e 56 anni per le donne. Per i lavoratori precoci bisognerà aver raggiunto 41 anni e 5 mesi, sia per gli uomini sia per le donne.

Per l’Ape gli incrementi dovrebbero arrivare più tardi, e i requisiti saranno maturati solo a partire da 63 anni e 5 mesi di età, ovvero 3 anni e 7 mesi prima della maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Dall’incremento dell’età pensionabile saranno però sospesi i soggetti che hanno effettuato lavori gravosi e che rientrano in 15 categorie, come approvato dal Governo in una recente modifica contestata dalla Cgil ma apprezzata dagli altri sindacati.

Infine, per l’assegno sociale l’aumento si registrerà già a partire dal 2018, con un aumento di 1 anno (fino a 66 anni e 7 mesi) e poi a 67 anni a partire dal 2019.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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