Primarie Basilicata: quando il PD si spacca come una mela

Pubblicato il 14 Luglio 2014 alle 11:27 Autore: Andrea Turco
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Dalle urne per l’elezione del nuovo segretario regionale del PD della Basilicata emerge un “nulla di fatto”. O meglio, la certificazione di ciò che era evidente da tempo: una profonda spaccatura all’interno dei democratici lucani.

I RISULTATI – Tre candidati, nessuno raggiunge il quorum. Circa 54 mila i votanti, che hanno suggellato la fotografia di un PD spaccato come una mela. Il candidato di area renziana, Luca Braia – ex assessore regionale – ha chiuso in testa ma ben sotto il 50%. L’ex assessore si è infatti fermato al 42,6%, appena due punti sopra Antonio Luongo, candidato dell’area “bersaniana”. Terzo e molto distante Dino Paradiso, il comico della trasmissione televisiva ‘Made in Sud’, attestatosi al 16,6%.

UNA SPACCATURA DI LUNGO TERMINE – Il risultato riflette le turbolenze del PD nazionale, amplificandole. La Basilicata è una regione tradizionalmente ‘rossa’, che può vantare elementi di spicco come Filippo Bubbico – ex presidente della Regione nonchè senatore ed ora viceministro dell’Interno – e il capogruppo PD alla Camera Roberto Speranza, sostenitori della candidatura Luongo insieme a Vito De Filippo, governatore uscente. Ma anche la deputata Maria Antezza e l’attuale governatore Marcello Pittella – fratello dell’europarlamentare Gianni Pittella – principali sponsor della candidatura di Luca Braia.

braia luongo paradiso

I tre candidati: da sinistra Braia, Luongo, Paradiso

PAROLA ALL’ASSEMBLEA – Probabilmente l’unico ad esultare, dopo i risultati di sabato, è Piero Lacorazza, ex presidente della Provincia di Potenza ed ora Consigliere Regionale, sconfitto da Pittella alle ultime primarie per la poltrona di governatore lucano ed ora principale sponsor della candidatura del civatiano Paradiso. Un Lacorazza che non usa mezzi termini: “i numeri sono numeri, abbiamo riaperto il congresso Pd. Il valore politico del risultato é molto importante”. Rivendicando implicamente la golden share per la scelta del futuro segretario. Anche perché, come stabilito dal regolamento, la questione passa all’assemblea regionale, organismo elettivo del PD appena rinnovato con l’esito delle Primarie. Cento delegati eletti in proporzione alla percentuale ottenuta dai tre candidati alla segreteria.

EVITARE ULTERIORI FRIZIONI – Intanto il governatore Pittella parla di “grande risultato di Braia” – che peraltro è da sempre critico nei confronti della scelta del governatore di una giunta regionale di soli tecnici, tra cui spicca il nome di Aldo Berlinguer, figlio dell’ex ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer – e rilancia la sfida del rinnovamento: “dobbiamo evitare ulteriori scontri che non potranno che indebolire il lavoro ed il peso del nostro partito a livello locale e nazionale”. Un riferimento preciso anche alla clamorosa sconfitta alle amministrative di due mesi fa, in cui il PD riuscì a perdere una roccaforte come Potenza facendosi superare al ballottaggio dal candidato di centrodestra. Nel 2009 la corsa alla segreteria fu vinta proprio da Roberto Speranza, l’attuale capogruppo alla Camera. Ma anche lì – così come per le primarie di qualche mese fa per la scelta del candidato Governatore – non fu superato il quorum. Alla fine prevalse la logica della volontà popolare, con l’elezione di Speranza, arrivato prima sebbene con una maggioranza relativa e non assoluta. Ma stavolta?

Andrea Turco

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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