Elezioni politiche 2018: scenari possibili, come sarà il giorno dopo

Pubblicato il 6 Febbraio 2018 alle 11:44 Autore: Daniele Sforza
Elezioni politiche 2018: scenari possibili del giorno dopo

Elezioni politiche 2018: scenari possibili, come sarà il giorno dopo.

A poche settimane dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018, ci si interroga già su cosa accadrà nel day after. C’è molta attesa di sapere se gli ultimi sondaggi politici stiano disegnando uno scenario realistico di quello che accadrà nel giorno del voto. Un’Italia spaccata e divisa, il cui elettorato non riuscirà a conferire una maggioranza capace di governare. Il centrodestra è ancora favorito dalle ultime rilevazioni, ma al momento attuale non avrebbe ancora i numeri sufficienti per governare tranquillo. Il Movimento 5 Stelle è il primo partito italiano, ma è poco avvezzo ai giochi della politica tradizionale. Il centrosinistra guidato dal PD boccheggia. La sinistra di Liberi e Uguali è bloccata fuori dal podio delle forze politiche. Nessuno ha i numeri per governare. Non tutti hanno voglia di alleanze strategiche. Ma allora cosa succederà il 5 marzo?

Elezioni politiche 2018: lo scenario dei tre vincitori

E se alla fine vincessero tutti? È un’ipotesi di scenario nemmeno troppo lontana dalla realtà. La immagina Marco Galluzzo sul Corriere della Sera. Il Centrodestra sarebbe la prima coalizione del Paese. Il Movimento 5 Stelle sarebbe il partito con più voti. Infine, il Partito Democratico sarebbe la forza politica con più parlamentari. “Tre vincitori. Con tanto di rivendicazioni del giorno dopo, ovviamente da recapitare prima possibile al Capo dello Stato, all’inizio delle consultazioni per la formazione del prossimo governo”.

Da un lato i piccoli movimenti coalizzati nel centrosinistra, che potrebbero regalare al PD una forbice supplementare di preferenze fino al 6%. Dall’altra il quarto polo, che auspica un 3% in più per la coalizione di centrodestra. “Il PD ha una sorta di gratta e vinci che il 5 marzo potrebbe anche permettergli di finire intorno al 30% e persino superare quota 200 seggi alla Camera”. Con lo scenario dei 3 vincitori, la situazione che si andrebbe a creare sarebbe a dir poco caotica e paradossale. Quindi, si fa un discorso diverso per il centrodestra. “Anche con il 36% dei voti potrebbe avere tranquillamente più del 40% dei seggi fra Camera e Senato, vista la forza nel maggioritario“.

Elezioni politiche 2018: nuove elezioni

Nessuno è capace di governare. Nessuna coalizione. Si va verso nuove elezioni. Con una nuova legge elettorale, al fine di non ripetere gli stessi errori della precedente tornata. Con la possibilità di modificare le norme sulla maggioranza. Lo spettro di nuove elezioni è paventato da tempo, ma al momento non è ancora un’ipotesi così plausibile. Si tornerebbe alle urne dopo pochi mesi, insomma. Il remake di un film di cui si conosce già la trama. “L’ipotesi più indigesta al Capo dello Stato”, scrive Sara Dellabella su Panorama. “Con il paradosso che nella XVII Legislatura di fronte all’incapacità del Parlamento di eleggere il Capo dello Stato, Napolitano fu invitato a un bis. E oggi il bis potrebbe essere chiesto proprio a Paolo Gentiloni”.

Elezioni politiche 2018: c’è un vincitore

I sondaggi politici attuali si sbagliano. Gli indecisi si decidono e vanno a votare. Una forza politica conquista i numeri sufficienti per governare. Le restanti forze faranno da opposizione. Il 23 marzo sarà proclamato il nuovo Parlamento, la nuova Legislatura ha inizio. Il caos è scongiurato e il Paese riacquisisce una credibilità politica.

A oggi, quale tra queste ipotesi di scenario sembra la più verosimile?

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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