Risparmiometro online: ‘tasse’ sui conti correnti, come funziona

Pubblicato il 6 Febbraio 2018 alle 15:16 Autore: Daniele Sforza
Risparmiometro: tassa sui conti correnti, come funziona

Risparmiometro online: ‘tasse’ sui conti correnti, come funziona.

Un algoritmo per contrastare l’evasione fiscale. Il risparmiometro farà discutere e molto, possiamo scommetterci. L’occhio del Grande Fratello sui conti correnti italiani (e non solo). Per capire se quanto enunciato nella dichiarazione dei redditi e quanto effettivamente posseduto si mantenga in equilibrio. O nasconda una possibile evasione delle tasse. Con questo strumento l’Agenzia ha intenzione di stanare i fautori del nero attraverso una serie di controlli sui conti e, eventualmente, una tassa sul risparmio in eccesso, presumibilmente da considerare come parte evasa. Ovviamente, al contribuente “pizzicato” spetterà la difesa nelle sedi più opportune, ma questa dovrà essere sostenuta dalla presenza di determinate prove a tutela della propria posizione.

Risparmiometro: ecco come funziona

Per definire il risparmiometro, ci viene in soccorso la descrizione di La Legge per Tutti. Questo strumento “calcola la giacenza presente sul conto corrente, dato che ottiene grazie alle informazioni che le banche sono tenute a fornire in tempo reale all’Anagrafe dei rapporti tributari”. Quindi avviene la comparazione del dato con il reddito che il contribuente ha dichiarato. Il risparmiometro analizza poi il tenore di vita del contribuente e la fascia di reddito in cui si inserisce; dopodiché “valuta l’entità di spesa che una famiglia media dello stesso livello può sostenere; la differenza costituisce il potenziale risparmio familiare”. Quindi, qualora il risparmio effettivo sia superiore a quello potenziale stimato, qui scatta l’anomalia.

A ciò segue il contraddittorio preventivo; ovvero quella fase in cui “il funzionario del fisco chiama il contribuente a chiarimenti” sulla questione. Solo nel caso in cui le giustificazioni del contribuente non dovessero risultare accettabili o non debitamente comprovate, allora subentra l’accertamento fiscale.

La mole dei dati sotto il controllo del risparmiometro è piuttosto ampia. Nell’elenco rientrano i dati del conto corrente, conti deposito titoli, obbligazioni, conti a deposito a risparmio libero vincolato, rapporto fiduciario, gestione patrimoniale, buoni fruttiferi, carte di credito, prodotti finanziari, etc..

Risparmiometro: anomalie e problemi

Ovviamente il risparmiometro non nasce perfetto e ha già dei correttivi che potrebbero essere attuati. Andando a risolvere problemi e anomalie che potrebbero verificarsi. Infatti, un ragazzo che fa un piccolo lavoro per cui guadagna 500 euro mensili e che arrotonda con una “paghetta” genitoriale di altri 300 euro potrebbe essere trattato dal fisco allo stesso modo di un signore che fa due lavori di cui uno in nero. Alla fine di un anno, infatti, sul conto corrente dei due soggetti potrebbero esserci solo versamenti e nessun prelievo.

E allora, come fanno a vivere, a pagare l’affitto, le bollette, le tasse, la vita? Il tizio del secondo esempio sarebbe colpevole di aver lavorato in nero, quindi di avere più di quanto dichiara. Ma il ragazzo che colpe avrebbe? Per il fisco le stesse del lavoratore in nero. E c’è di più: il ragazzo potrebbe anche arrivare a non difendersi se chiamato in causa, perché la “paghetta” genitoriale come verrebbe giustificata? Da qui la possibilità di un accertamento fiscale per entrambi i soggetti, che pur essendo diversi, verrebbero trattati allo stesso modo come potenziali evasori fiscali.

Lo stesso potrebbe accadere in una situazione molto comune oggi. Ovvero quella di una coppia con un figlio che per andare avanti si fa aiutare dai genitori e dai loro risparmi. Come poter provare quell’aiuto economico, visto che l’aiuto da parte dei genitori è una cosa naturale, spontanea e soprattutto esente da qualsiasi tipo di prova a supporto? La questione ha dunque delle anomalie che dovranno essere risolte. E il regime sperimentale nel quale questo strumento esordisce potrebbe aiutare a dissipare la nebbia dei dubbi e delle perplessità.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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