Pensioni ultime notizie: abolizione Riforma Fornero è un danno per Draghi
Pensioni ultime notizie: abolizione Riforma Fornero è un danno per Draghi.
Anche la Banca Centrale Europea scuote l’indice di fronte a un’ipotesi di abolire la riforma Fornero. Dopo il report Fmi sulle pensioni ultime notizie riportano le dichiarazioni di Mario Draghi. Che ovviamente ha espresso parere contrario alla volontà della Lega di cancellare la riforma del 2011. La BCE ha infatti avvisato che qualora la riforma Fornero venisse drasticamente modificata o addirittura cancellata – parzialmente o integralmente – l’Italia non ne gioverebbe dal punto di vista finanziario. Il diktat europeo – da considerare come “caldo” suggerimento – recita sempre lo stesso ritornello: “La riforma Fornero non si può toccare”.
Pensioni ultime notizie: abolire riforma Fornero sarebbe un danno
Dopo il report Fmi, l’ultimo bollettino della BCE punta il dito contro i movimenti “vincitori” delle ultime elezioni politiche. E contro le loro intenzioni di sparare contro quanto fatto nelle precedenti legislature. A partire dalla cancellazione (o superamento) della riforma Fornero. Draghi evidenzia l’invecchiamento della popolazione e ritiene che andare in pensione più tardi significa non precludere tale possibilità anche alle future generazioni. Ma soprattutto non toccare la riforma Fornero significherebbe mantenere quella stabilità economica che serve al nostro Paese. Operare una profonda revisione su quella Legge, al contrario, procurerebbe un danno finanziario ingente.
“Molti Paesi hanno già implementato riforme dei sistemi pensionistici dopo la crisi del debito sovrano; sebbene il passo delle riforme abbia fatto registrare un rallentamento di recente. Ulteriori riforme in questa area sono essenziali. E non devono subire ritardi; anche alla luce di considerazioni di politica economica”, si legge nel report della BCE. Che fa eco a quello recente stilato dagli economisti del Fondo monetario internazionale.
Pensioni ultime notizie: abolizione riforma Fornero, pesa l’invecchiamento della popolazione
Nel suo bollettino la BCE snocciola una serie di dati significativi, focalizzandosi sull’aspetto demografico e anagrafico futuro. Si stima infatti che in Europa nel 2070 gli over 65 supereranno quota 52% rispetto ai lavoratori compresi nella fascia anagrafica 15-64 anni. Una crescita importante, visto l’attuale 30% circa. Ma nel nostro Paese il dato è già alto. E in quel periodo gli over 65 rappresenteranno una percentuale superiore al 60%. Dati questi ultimi che contribuiscono ad avvalorare la tesi della necessità di un rialzo dell’età pensionistica.
L’invecchiamento della popolazione porterà a un declino nella disponibilità di forza lavoro. E risulta probabile che avrà un effetto negativo sulla produttività. Le implicazioni in termini di risparmi e investimenti varieranno nel tempo, in base a come avverrà l’ingresso fra le file dei pensionati delle varie classi anagrafiche, a partire dalla baby-boom generation.
Inoltre, l’aumento della componente anagrafica condurrà a un calo degli acquisti dei beni di consumo; al tempo stesso causerà un incremento nella domanda di servizi sanitari. Tutti elementi che porteranno il Paese ad avere non poche difficoltà nel ridurre il proprio debito pubblico; mettendo a serio rischio la sostenibilità finanziaria a lungo termine.
Insomma, mentre in Italia si prova a fare un governo che abbia la maggioranza, in Europa guardano con interesse agli sviluppi della situazione. Avvisando i principali protagonisti delle possibili conseguenze delle loro azioni e promesse.
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L'autore: Daniele Sforza
