Frank Sinatra: canzoni e biografia a 20 anni dalla morte

Pubblicato il 15 Maggio 2018 alle 15:38 Autore: Giulia Della Martera
Frank Sinatra

Frank Sinatra: canzoni e biografia a 20 anni dalla morte

Il 14 maggio di 20 anni fa, ci lasciava questo mondo una delle voci più famose del XX secolo, quella di Frank Sinatra. Il divo- soprannominato “The Voice” per via della potenza e del carisma vocale- ebbe una vita sopra le righe e i suoi scandali amorosi divennero di dominio pubblico. Quattro matrimoni e tre figli, numerosi flirt o presunti tali, come quello che lo vedeva legato a Marylin Monroe.

Frank Sinatra: il primo teen idol

Sinatra proveniva da una famiglia umile. Nato a Hoboken nel 1915, figlio di una levatrice di origini liguri e di un vigile del fuoco palermitano. Il padre era emigrato in America per sfuggire alla giustizia italiana, che lo vedeva imputato di aver commesso un delitto d’onore. Il piccolo Frank, alla scuola, preferiva divertire i compagni con imitazioni comiche e soprattutto con il canto. Da giovane cominciò a svolgere lavori di fatica per mantenersi, mentre cercava di farsi conoscere nell’ambiente musicale del New Jersey. Nel 1940 incise il suo primo singolo di successo: I’ll never smile again, che rimase in prima posizione negli Stati Uniti per dodici settimane. Sinatra emerse come primo teen idol, con la sua musica leggera, si rivolgeva a un pubblico di giovanissimi, fino ad allora esclusi dal pubblico musicale.

Frank Sinatra: luci e ombre del successo

Il successo definitivo venne consolidato con un contratto con la Columbia Records, tra il 1943 e il 1944. Per ben 23 volte finì nella top ten delle classifiche americane. Il giovane dagli occhi blu, inseguito da folle di ammiratrici, cominciò anche una carriera cinematografica, che lo vide interprete della commedia musicale Un giorno a New York, del 1949, considerato uno dei migliori musical della storia.

Nel 1950 la sua carriera da cantante subisce una battuta d’arresto. In un periodo di ristrettezze economiche, Sinatra aveva accettato di esibirsi senza sosta, con tre spettacoli a sera, in un locale di New York. A causa dello sforzo eccessivo, le sue corde vocali collassarono. Fortunatamente il suo stato di salute migliorò e potè tornare ad esibirsi, con tournèe anche in Europa. Negli stessi anni, tuttavia, il cantante si indebitò ed ebbe problemi con il fisco americano. La relazione tormentata con l’attrice Ava Gardner, che lo portò al divorzio dalla prima moglie Nancy Barbato, finì su tutti i giornali scandalistici. Lo stress accumulato lo portò più volte a tentare il suicidio.

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Frank Sinatra: un successo planetario

Il superamento della crisi avvenne grazie al ruolo offertogli nel film Da qui all’eternità, del 1953, che gli valse l‘Oscar per migliore attore non protagonista. Nel 1965 vinse il Grammy alla carriera. In seguito pubblicò alcune tra le sue più grandi hit, come My Way e Strangers in the Night. Nel 1968 uscì l’album The Sinatra Family Wish You a Merry Christmas, che conteneva canzoni natalizie interpretate da Sinatra e dai tre figli (Frank Jr., Nancy e Tina), vissuti all’ombra di un padre assente, ma comunque onnipresente. 

The Voice si esibì con molte delle star più famose del panorama internazionale: dal tenore Luciano Pavarotti, a Barbra Streisand, Stevie Wonder, Bono Vox ad Arheta Franklin.

Frank Sinatra: la morte e l’immortalità del divo

Nel 1996 Frank Sinatra uscì definitivamente dalle scene. A causa della vita dissoluta, tra fumo e whiskey, venne colpito da tre infarti, da un ictus e infine, secondo alcune voci mai confermate, gli venne diagnosticato anche un cancro. Infine, il 14 maggio 1998, un quarto infarto lo spense per sempre.

Tutte le trasmissioni televisive si interruppero per comunicare la notizia e il funerale fu trasmesso da oltre 100 canali in tutto il mondo. Come omaggio al grande artista, la notte tra il 14 e il 15 maggio, l’Empire State Building di New York fu illuminato del blu dei suoi occhi. Sulla lapide è inciso l’emblematico titolo di uno dei suoi album: The best is yet to come (“il meglio deve ancora venire”).

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L'autore: Giulia Della Martera