Sondaggi elettorali Spagna: si torna alle urne? Le intenzioni di voto ad oggi

Pubblicato il 31 Maggio 2018 alle 21:24 Autore: Emanuele Vena
sondaggi elettorali spagna - intenzioni di voto al 30 maggio 2018 (media sondaggi electograph)

Sondaggi elettorali Spagna: si torna alle urne? Le intenzioni di voto ad oggi

Il governo di Mariano Rajoy, fortemente danneggiato dallo scandalo Gurtel e dalla piaga della corruzione, sembra ormai avere le ore contate. La mozione di sfiducia presentata dai socialisti contro l’esecutivo guidato dal leader del Partito Popolare (PP) nelle ultime ore ha incassato anche il sostegno degli indipendentisti baschi. E viaggia verso 176, la quota necessaria per sancire la fine del governo Rajoy. Un epilogo che porrebbe la Spagna dinanzi ad un bivio: nuovo esecutivo ad impronta socialista oppure nuove elezioni. Nelle quali ad emergere potrebbero essere i centristi di Ciudadanos (C’s), stando agli ultimi sondaggi elettorali condotti dai principali istituti demoscopici iberici.

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Sondaggi elettorali Spagna: crisi di governo, due opzioni possibili per Rajoy

La mossa decisiva spetterà a Rajoy. Se i numeri della mozione di sfiducia – in votazione domani 1° giugno – dovessero essere quelli appena enunciati, il premier potrebbe passare il testimone a Pedro Sanchez, leader del Partito Socialista (PSOE). Il quale, stante il meccanismo di sfiducia costruttiva vigente in Spagna, diventerebbe automaticamente il nuovo presidente del consiglio. Alla guida di un esecutivo che potrebbe essere appoggiato, tra gli altri, anche da diversi gruppi ritenuti “anti-establishment”, come Podemos e i catalani di Esquerra Repubblicana.

L’alternativa per Rajoy sarebbero le dimissioni prima del voto di sfiducia. In tal caso, la mozione verrebbe neutralizzata e lo sbocco naturale sarebbe il ritorno della Spagna alle urne. Con quali possibili conseguenze?

Sondaggi elettorali Spagna: le intenzioni di voto in caso di ritorno immediato alle urne

Lo scenario dipinto da Electograph, che traccia la media delle rilevazioni condotte dai principali istituti demoscopici iberici, vedrebbe confermato l’attuale schema quadripartitico. A cambiare nettamente sarebbero però le gerarchie. Che vedrebbero l’ascesa di C’s quale partito di maggioranza relativa, accreditato di oltre il 27%. Un dato che certifica la lunga rincorsa del partito guidato da Albert Rivera, che nella prima parte del 2018 ha sorpassato in rapida sequenza nei sondaggi elettorali prima il PSOE e poi il PP. La formazione di Rajoy sarebbe in netta crisi, scendendo al 21% e subendo il sorpasso anche del PSOE, dato al 21.4%. Quarta posizione confermata per Podemos, poco sotto il 18%.

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Complessivamente, i quattro partiti otterrebbero oltre l’87% dei consensi, un paio di punti in meno rispetto al giugno 2016. Rispetto alle ultime elezioni va registrato il consistente calo del PP, che perderebbe oltre un terzo del proprio consenso. In calo anche la coalizione facente capo a Podemos, che arretrerebbe di oltre 3 punti. Lieve passo indietro anche per i socialisti del PSOE, che cederebbero circa un punto. Nettissimo invece il passo avanti dei centristi di C’s, che sembra in grado di intercettare gran parte dell’elettorato in uscita dal PP, arrivando addirittura a raddoppiare il proprio consenso.

Per quanto riguarda la spartizione dei seggi, si confermerebbe l’impossibilità di formare un governo monocolore di maggioranza. C’s si fermerebbe infatti a 105 seggi, ben lontano dalla maggioranza assoluta (176), mentre gli altri resterebbero ancor più dietro. Seppure in calo, il PP si attesterebbe a quota 77 seggi. Che, sommati a quelli di C’s, potrebbero rappresentare il viatico per un futuro nuovo governo di centro-destra. Stavolta a guida centrista e soprattutto centralista, stante la ferma intenzione di Rivera di depotenziare il vigente sistema di autonomie locali, per evitare nuovi casi Puigdemont.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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