Franco Mandelli è morto: chi era l’ematologo e cosa ha lasciato

Pubblicato il 16 Luglio 2018 alle 17:45 Autore: Laura Segatti
Franco Mandelli

Franco Mandelli è morto: chi era l’ematologo e cosa ha lasciato

“Cura e cuore”. Questo era il motto del Prof. Franco Mandelli. Ematologo di spicco nella scena medica italiana. Uomo di straordinaria umanità. Morto ieri a Roma all’età di 87 anni. Il professore dedicò la sua vita alla ricerca contro le malattie del sangue.

La storia di Franco Mandelli

Nacque a Bergamo nel 1931, laureatosi a Milano nel 1955,  trasferendosi poi nella capitale, divenne una delle figure più esemplari nella lotta contro il linfoma di Hodgkin e delle leucemie acute.

Presidente di Gimema (gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto) e di Ail (Associazione italiana contro le leucemie). In tutta la sua carriera pubblicò più di 700 studi scientifici.

Prima della sua morte, anche se non esercitava più la professione per via dell’età, i pazienti ricoverati o in cura all’ospedale di Ematologia dell’Umberto I dicevano sempre “sono in cura da Mandelli”. Questo per sottolineare le grandi capacità e qualità non solo mediche ma anche umane che contraddistinguevano il dottore, quasi considerato come un marchio per la cura delle malattie del sangue.

Franco Mandelli era uomo sensibile e solidario

Tutti i pazienti e le persone che hanno conosciuto Franco Mandelli negli anni ricordano un uomo profondamente sensibile nell’animo e impegnato nella solidarietà. Moltissime sono state le campagne e vendite da lui promosse per la raccolta di fondi per finanziare la ricerca. Citando qualche esempio: “Trenta ore per la vita”, “Angeli sotto le stelle”, la vendita di Stelle di Natale e Uova di Pasqua ed infine anche la famosa”Partita del Cuore” allo stadio Olimpico di Roma.

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Parole di cordoglio da parte del quirinale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio commemorativo esorta i collaboratori e gli allievi a “proseguirne l’opera con la stessa dedizione e lo stesso impegno” del Prof. Franco Mandelli; Prosegue affermando che la ricerca in tale ambito si è potuta sviluppare solo grazie al “lungo, costante e prezioso contributo ad assicurare l’esistenza di donne, uomini e bambini del nostro Paese”.  Conclude sostenendo che l’ematologo “si è espresso anche nel valore della sua ricerca scientifica, continuamente avanzata, nell’insegnamento, nella formazione di tanti medici e ricercatori, nelle numerose iniziative di solidarietà e di promozione della prevenzione delle malattie.”

Il messaggio dell’ AIL a Franco Mandelli

Alla notizia della sua morte, anche l’associazione contro le leucemie pubblica un messaggio su Facebook per la triste perdita, stringendosi attorno alla famiglia nel lutto  e concludendo: “Addio al nostro presidente, professor Franco Mandelli … Anima della mostra organizzazione di cui era presidente onorario e fondatore del Gimema”.

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