Formula Uno, GP Hockenheim: curiosità e info tecniche sul circuito

Pubblicato il 19 Luglio 2018 alle 15:44 Autore: Veronica Guariso
Formula Uno

Formula Uno, GP Hockenheim: curiosità e info tecniche del circuito

Dopo il Gran Premio di Silverstone, che ha visto primeggiare Vettel con Hamilton, il padrone di casa, giunto secondo, ecco che arriva la gara a Hockenheim in Germania.

Il ferrarista sarà finalmente nella sua terra, intenzionato più che mai a portare a casa la vittoria per mantenere la vetta nella classifica piloti.

In molti lo danno come favorito, anche per le caratteristiche della sua monoposto, che sarebbero in armonia perfetta con quelle del circuito, in particolare il recupero di energia di gas di scarico (MGU-H) e la trazione, unite alla gestione delle gomme, punto di forza del Cavallino Rampante.

In particolare quelle posteriori, che sono sollecitate maggiormente dal tracciato.

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Formula Uno, GP Hockenheim: il circuito

Con i suoi 4.574 metri in stile tedesco, Hockenheim è un circuito abbastanza equilibrato.

4 curve lente (la 6, la 8, la 13 e la 16) e 5 tratti veloci.

Ciò che aiuta davvero i piloti è la trazione, che favorisce i sorpassi in curva.

Le difficoltà principali sono l’ignoto dopo l’ultima gara nel 2016 che quindi non aiuta con i nuovi assetti, la ricerca di compromessi in tutte le componenti per poter rendere al meglio, l’Hairpin e le curve del Motodrome.

Ciò che forse manca di più è l’Hockenheimring, il tratto di circuito interno alla Foresta Nera, percorso da campioni, terra di prestazioni di livello, ma anche di tragici incidenti che la Foresta racchiude e tiene con sé.

Formula Uno, GP Hockenheim: aria di casa per Vettel

Intanto Sebastian Vettel, nato poco distante da lí e quindi padrone di casa a tutti gli effetti, conosce bene il circuito.

Il tratto che preferisce per i sorpassi è il tornantino, perché stacca in modo brusco dopo un rettilineo.

Ci va un mix di sangue freddo per la frenata e velocità in uscita.

La Mobil 1 per il pilota della Rossa è molto complessa perché è una curva cieca e necessita perciò di un tempismo perfetto.

Ma, se fatta bene, è “divertente” e soprattutto da spettacolo al pubblico ben visibile da lí.

La Sachs, centrale e stretta, è definita come ideale per lasciar correre la macchina, anche se il punto della frenata all’imboccatura è difficile da centrare.

Per lui sarà dunque una gara particolarmente sentita, intrisa di ricordi, tensione e rabbia agonistica, ma sicuramente una delle più intense a livello emozionale, così come per chi vi assisterà.

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L'autore: Veronica Guariso

Nata a Torino il 22 giugno del 1997, lavora per Termometro Politico da luglio 2017. Scrive principalmente di calcio e motori, due mondi che la affascinano sin da quando era bambina.
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