Aliquote IRPEF 2019: taglio importo al via con scaglioni? I dettagli di Tria

Pubblicato il 12 Settembre 2018 alle 11:07 Autore: Giovanni De Mizio
Aliquote Irpef 2019 e detrazioni fiscali: cosa cambia

Parole di buonsenso da parte del ministro dell’Economia Giovanni Tria sulla riforma fiscale. Il capo di via XX settembre ha confermato la necessità di un taglio delle aliquote IRPEF 2019 fatto ragionevolmente, ovvero attraverso il taglio delle tax expenditures, tra le altre cose.

Le aliquote IRPEF oggi

Al momento le aliquote IRPEF sono cinque (sei si considera che fino a 8000 euro si paga lo 0% – no tax area).

 

Reddito imponibile
Aliquota
da 8.000 fino a 15.000 euro
23%
da 15.001 fino a 28.000 euro
27%
da 28.001 fino a 55.000 euro
38%
da 55.001 fino a 75.000 euro
41%
oltre 75.000 euro
43%

 

Aliquote IRPEF e scaglioni di reddito non vengono aggiornati dal 2007 a causa di un bilancio dello Stato costantemente precario. Questo significa che, senza fare nulla, gli italiani hanno pagato in generale più imposte a causa del fenomeno del fiscal drag.

La crisi economica del 2007, quella dello spread del 2012 e le loro conseguenze hanno impedito le riforme fiscali, nel timore che bastasse un piccolo errore, un piccolo taglio delle aliquote IRPEF per creare un disastro.

Nel frattempo però sono fiorite le cosiddette tax expenditures, ovvero agevolazioni, esenzioni, deduzioni e detrazioni che permettono di tagliare un po’ le tasse. Sono così tante e di così difficile definizione che contarle sembra impossibile.

Alcuni studi dicono che siano circa 500, altri si spingono fino a 800, con perdite di gettito che andrebbero dai 160 ai 320 miliardi di euro l’anno. Non poca roba se si considera che nel 2017 gli italiani hanno pagato (almeno) quasi 513 miliardi di euro in imposte totali (183 di IRPEF).

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Aliquote IRPEF 2019: le intenzioni di Tria

Da tempo istituzioni internazionali come Unione Europea e OCSE chiedono all’Italia di intervenire sulle tax expenditures. E da tempo governi di ogni colore promettono di fare qualcosa pur di tagliare le aliquote IRPEF 2019.

Come ha riconosciuto lo stesso Tria si tratta di «un processo complesso e richiede tempo». Il taglio delle aliquote IRPEF (e quindi delle imposte) deve avvenire insieme al disboscamento della selva delle agevolazioni fiscali. Ma sarà complicato.

Accanto a misure importanti (superammortamento, sisma-bonus, per esempio) ci sono agevolazioni fiscali molto specifiche, i cui beneficiari sono molto rumorosi. Tagliare le tax expenditures, in sintesi, significa far pagare più tasse a qualcuno, e quel qualcuno potrebbe non essere molto contento, specie se ha amicizie altolocate.

Negli anni, infatti, si sono moltiplicate le distribuzioni a pioggia di soldi pubblici a fini elettorali attraverso l’introduzione di questa o quella agevolazione fiscale

La riforma fiscale con taglio delle aliquote IRPEF 2019 è materia molto complicata. Bisogna intervenire chirurgicamente sia per evitare che i conti pubblici finiscano in dissesto sia per evitare che il governo che la deve attuare perda sostegni politici importanti.

Ecco perché la “flat tax” (che non è una flat tax) di Salvini non arriverà nel breve periodo, se non in versione molto ridotta. A meno che il buonsenso di Tria non venga politicamente sconfitto. Con grave danno nel lungo periodo per i contribuenti italiani.

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