Il prezzo delle case in Europa: crisi in Gran Bretagna.
La curva delle variazioni mensili segue un andamento pressapoco normale, mentre quello sulla variazione annuale mostra un forte ribasso cumulativo. Notare l’incredibile deprezzamento da metà 2007 ad oggi, circa il 20% in meno. Chi ha comprato casa nel 2007 a Londra (ed io ne conosco uno) ora si starà strappando le vesti per il pessimo investimento. Senza poi tener conto del tasso di interesse per il mutuo erogato prima che la crisi prendesse piede.
Riportiamo qui di seguito la variaziona percentuale dei prezzi delle case in tutta Europa dal 2001 ad oggi.
Nel 2001, la Finlandia mostra l’unico tasso di decrescita, mentre tutto il resto di Eurozona mostra crescita più o meno consistenti. Ungheria ed Estonia in primis, a seguire Inghilterra ed Irlanda, Spagna, Lussemburgo e Grecia. L’Italia è in media con Eurozona.
[ad]3 anni dopo, passato il disastro delle Torri Gemelle, Spagna, Estonia, Scozia, Irlanda del Nord raggiungono tassi di crescita superiori al 20% (bolla speculativa in molti casi). La Germania mostra un rallentamento, così come l’Austria. In Italia i prezzi continuano ad aumentare oltre il 10%. La Finlandia ritorna ad avere un tasso di crescita dei prezzi nominali delle case. E’ un buon momento per il mercato immobiliare Europeo, Germania permettendo.
Nel 2006 solo l’Ungheria segna una decrescita, mentre in Irlanda del Nord, Polonia Estonia, Danimarca, Norvegia ed Islanda si registrano forti crescite. In Italia i prezzi crescono più lentamente che 2 anni prima. La Germania segna una svolta positiva con i dati precedenti. La Gran Bretagna sembra mostrare ciò che si avvererà due anni dopo, ovvero decrescita diffusa, sebbene l’Irlanda del Nord, che si rivelerà essere la più colpita dalla crisi del mercato immobiliare, appare ancora molto performante.
Nel 2008, come detto, solo la Slovacchia (e Cipro) sembra non risentire della crisi. Una macchia blu diffusa avvolge l’isola britannica, includendo Olanda, Danimarca e Norvegia.In Irlanda del Nord si passa da un rosso intenso (forte crescita) ad un blu altrettanto intenso (forte calo). Sorprende, almeno me, il caso dell’Islanda, che pur avendo subito ua bancarotta di stato non ha deprezzato così gravemente (data la situazione globale) i prori valori immobiliari.