Sondaggi elettorali SWG, il PD cresce e supera di nuovo il M5S

Pubblicato il 8 Aprile 2019 alle 23:24 Autore: Gianni Balduzzi

Sondaggi elettorali SWG, il PD va al econdo posto superando di un decimo il Movimento 5 Stelle. In aretramento la Lega. Bene la sinistra radicale

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Sondaggi elettorali SWG, il PD cresce e supera di nuovo il M5S

L’ultimo dei sondaggi elettorali di Swg per il Tg La7 di Mentana è un’ulteriore conferma della lotta serrata per il secondo posto tra il PD e il movimento 5 stelle.
Questa settimana vince il primo, grazie a un progresso notevole nelle intenzioni di voto cui fa da contraltare un leggero calo del M5S.
A perdere più consenso però è la Lega, che sembra avere smarrito la spinta che fino a poche settimane fa la spingeva verso continui incrementi.
Forza Italia è quasi stabile, anche se sempre su livelli deludenti, mentre progredisce ed appare in salute Fratelli d’Italia.
Tra i partiti più piccoli ottimo aumento per la lista di Sinistra Italiana e Rifondazione.
Ma vediamo i numeri del sondaggio, svolto con metodo Cati-Cawi-Cami su 1500 intervistati.

Sondaggi elettorali SWG, il PD aumenta del 1,3% in una settimana

La Lega naturalmente si conferma prima, tuttavia con un calo del 1,1% che la trascina al 31,8%.
Considerando l’arretramento di due decimi del Movimento 5 Stelle, ora al 22%, la maggioranza si ritrova ora al 53,8%, l’1,3% più dietro di settimana scorsa.
Tra i partiti di opposizione tutta l’attenzione viene attirata dal PD, che cresce del 1,3%, va al 22,1% e supera il M5S.
Non riesce invece ad avanzare Forza Italia, al 8,9%, un decimo più in basso di 7 giorni fa.
Progresso del 0,3% di Fratelli d’Italia, che va al 4,9%. È un buon momento questo per il partito della Meloni.
Supera il 3% +Europa, dopo l’alleanza con Italia in Comune di Pizzarotti. Raggiunge il 3,1% dopo una crescita del 0,2%.
Molto bene, come già detto, la lista di sinistra, con Rifondazione Comunista e Sinistra italiana. Arriva al 2,9% con un incremento di ben 6 decimi.
E lascia a distanza Potere al Popolo, giù del 0,2% al 1,1%, che peraltro non correrà neanche alle europee.
I partiti sotto l’1% passano dal 4% al 3,2%, mentre l’astensione rimane sostanzialmente la stessa

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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