Estinzione anticipata prestito: costo, come funziona e procedimento

Pubblicato il 17 Aprile 2019 alle 13:40 Autore: Claudio Garau

Che cos’è l’estinzione anticipata del prestito e qual è la finalità. Chi può avvalersene e a quali condizioni è possibile usufruirne.

Taking money in an envelope
Estinzione anticipata prestito: costo, come funziona e procedimento

Il tema dei finanziamenti tramite prestito – è risaputo – è assai attuale. Crisi economica e difficoltà ad arrivare alla fine del mese e a fronteggiare tutte le varie spese, portano molte persone ad utilizzare questo strumento. Vediamo di seguito cosa è importante sapere, nello specifico dell’estensione anticipata del prestito, come funziona e quali sono i costi.

Estensione anticipata prestito: che cos’è e qual è la finalità

La legge, ovviamente, dà notevole spazio al principio di autonomia privata e contrattuale delle parti e, pertanto prevede nei contratti di finanziamento, la possibilità per il contraente di avvalersi della cosiddetta estinzione anticipata del prestito. Richiedere un prestito è una soluzione azzeccata laddove si tratti di riuscire a concretizzare un obiettivo economicamente dispendioso, attraverso il finanziamento del capitale necessario da parte della banca e il correlato obbligo per il privato cittadino di restituire tale somma maggiorata degli interessi. Ciò secondo, di norma, un pagamento rateale e diluito nel tempo. Analizziamo qui la particolare ipotesi per la quale colui che si avvale del finanziamento, abbia, in un secondo tempo, la possibilità di saldare il debito prima della scadenza naturale del contratto. In queste circostanze, la legge prevede l’utilizzo dell’istituto dell’estinzione anticipata del prestito. Vediamo come funziona.

Qual è il funzionamento dell’estinzione anticipata del prestito?

Non è difficile cogliere il funzionamento di tale strumento. Come lascia intuire il nome, si tratta di un metodo di restituzione anticipata del capitale residuo prima della scadenza naturale del contratto. Ovviamente andranno sommati al capitale dovuto, anche gli interessi maturati sino a quella data. È buona regola, per l’intestatario del prestito, controllare attentamente a quanto ammonta l’esatta cifra da restituire alla banca. A tal fine, occorre verificare nel contratto di finanziamento, il prospetto della situazione del prestito. Tale documento, che di solito è aggiornato alla scadenza di ogni rata, dà la risposta circa le quote effettive che saranno da versare in un’unica soluzione.

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Quali sono i costi dell’operazione?

In verità, non sempre saranno da corrispondere il solo capitale prestato e gli interessi. L’interessato potrebbe infatti anche aver l’obbligo di versare i mancati interessi sulle rate, attraverso il pagamento di una specifica mora. In pratica, occorrerà verificare – caso per caso – se è in gioco anche il versamento di una quota di mora, in considerazione del fatto che l’iter di finanziamento ha termine prima della scadenza naturale del contratto stipulato originariamente con la banca. Facciamo riferimento ad una clausola in vigore dal 2013, in base a quanto previsto dalla riforma del credito al consumo. Tale nuova normativa ha infatti fissato, in proposito, un indennizzo pari all’1% dell’importo rimborsato in anticipo, se la durata residua del contratto è superiore a 12 mesi; oppure pari allo 0,5% dell’importo rimborsato in anticipo se la durata residua del contratto è pari o inferiore a 12 mesi. Viceversa, la legge in oggetto prevede casi di esclusione dell’indennizzo, laddove l’importo rimborsato anticipatamente corrisponda all’intero debito residuo; l’importo rimborsato in anticipo sia pari o inferiore a 10.000 euro; oppure, ancora, il rimborso sia stato effettuato in applicazione di un contratto con un’assicurazione a garanzia del credito.

In conclusione, se l’intestatario di un prestito desidera avvalersi di questo strumento, sarà opportuno che controlli in quale specifica situazione, tra quelle sopra elencante, ricada; e verifichi la reale convenienza e l’effettivo risparmio dell’operazione. Ciò in base a quanto ammontano gli interessi ancora da versare e alla possibile penale in gioco. Si tratta quindi di una valutazione da fare caso per caso.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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