Elezioni europee 2019: ultimi sondaggi: “Lega boom e M5S no” dati Piepoli

Pubblicato il 27 Aprile 2019 alle 13:38 Autore: Guglielmo Sano

Elezioni europee 2019: il sondaggista Nicola Piepoli si lancia in alcune ipotesi sul risultato che potrebbe concretizzarsi alle urne

Elezioni europee 2019: ultimi sondaggi: "Lega boom e M5S no" dati Piepoli
Elezioni europee 2019: ultimi sondaggi: “Lega boom e M5S no” dati Piepoli

In vista di una tornata di Europee che potrebbe rivelarsi “storica”, per più di un verso, il sondaggista Nicola Piepoli si lancia in alcune ipotesi sul risultato che potrebbe concretizzarsi nelle urne.

Elezioni europee 2019: successo consolidato per Salvini

Raggiunto da Formiche.net, Piepoli tiene a mostrare un atteggiamento prudente: “i numeri possono essere ingannevoli, manca ancora un mese, una volta il voto era meno flessibile, da qui alle europee può cambiare ancora quattro, cinque volte”.

Detto ciò, il sondaggista non ha dubbi sul rapporto di forze che si andrà a determinare tra le due forze di governo: “la Lega va più forte, il distacco sui Cinque Stelle è di almeno una decina di punti”; insomma, anche se l’ultimo mese di campagna elettorale può sempre riservare delle sorprese, il 26 maggio ci “sarà una vittoria consolidata per Salvini” secondo Piepoli.

Dunque, scontato il successo di Salvini anche se dovrebbero riuscire a tenere botta i 5 stelle. Infatti, lo scenario proposto da Piepoli vede il M5S raccogliere un “numero di seggi che oscilla fra i 18 e i 22, non dissimile dal buon risultato del 2014”.

 Elezioni europee 2019: una vittoria “inutile” dei sovranisti?

Da analista esperto, Piepoli fotografa la situazione politica italiana spiegando che: “tutti i partiti in questo momento si ritrovano all’apice di una curva logistica, che in matematica è una curva che parte a crescita zero, raggiunge un picco e poi torna a crescita zero”. Sostanzialmente, soffermandosi sul caso di Lega e Movimento: “la prima ha già raggiunto il suo apice nei sondaggi e ora inizia a decrescere. A parti inverse anche la curva logistica negativa dei pentastellati lo ha raggiunto, e ora cesserà di decrescere”.

Detto ciò, sbilanciandosi, ma neanche tanto, sull’esito del voto, secondo Piepoli: “il Ppe passa da 220 a 180 seggi, i socialisti del Pse da 180 a 150-40, questo vuol dire che le due grandi famiglie politiche europee non arriveranno da sole al 51%”. Ora, i sovranisti andranno bene ma non possono aspirare ad altro che a unirsi in blocco per fare opposizione: i veri aghi della bilancia nella formazione della maggioranza all’emiciclo di Strasburgo saranno i liberali di Guy Verhofstadt e i verdi di Philippe Lamberts.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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