Conti correnti italiani: BlackRock “soldi fermi in conto corrente una rovina”

Pubblicato il 26 Luglio 2019 alle 14:49 Autore: Guglielmo Sano

Tenere “fermo” il proprio denaro sui conti correnti potrebbe essere addirittura una “rovina” per i risparmiatori secondo il capo di Blackrock Larry Flint

Conti correnti italiani: BlackRock "soldi fermi in conto corrente una rovina"
Conti correnti italiani: BlackRock “soldi fermi in conto corrente una rovina”

Italiani popolo di “risparmiatori”; un vecchio adagio che in fondo viene sempre ripetuto con un certo orgoglio anche se nasconde una pressante paura del futuro. D’altra parte, tenere il proprio denaro “fermo”, non apporta particolari benefici, anzi, potrebbe essere addirittura una “rovina” secondo Larry Flint, fondatore e presidente di BlackRock una delle più grandi società di gestione del risparmio.

Conti correnti: un “tesoretto” o una “zavorra”

Quella degli europei è una visione degli investimenti “a breve termine”; in che senso? “Mettete i vostri in un conto in banca, anche se ci sono dei tassi negativi”. Comincia così una significativa intervista di Federico Fubini del Corriere della Sera a Larry Flint, giunto a Milano per incontrare i vertici di BlackRock Italia. Dunque, come ci si rapporta al fatto che gli italiani tengono in banca qualcosa come 1.360 miliardi secondo le stime più recenti? “Lei come reporter dovrebbe scrivere che è una rovina. Una delle ragioni per cui l’Europa non migliora è che tutti questi soldi stanno dormendo, non sono al lavoro attivamente per i risparmiatori. Per questo credo sia più difficile in Europa che in America per la politica monetaria tradursi in un impatto economico positivo. E per questo l’Europa ha bisogno di più politica (espansiva, ndR) di bilancio”.

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Sempre più risparmiatori, sempre più impauriti

Secondo i dati diffusi dalla Banca d’Italia a febbraio (ma si riferiscono al 2018) dei quasi 4.300 miliardi di ricchezza finanziaria posseduta dagli italiani ben 1.371 miliardi sono “fermi” sui conti correnti. La tendenza al risparmio è aumentata nel corso degli anni: se il denaro liquido tra il 2005 e il 2006 rappresentava il 23% della ricchezza totale degli italiani, oggi, la percentuale arriva al 32%. Come evidenziato anche da Larry Flint, la maggior parte di queste risorse non solo non rendono ma comportano anche dei costi. Alcuni correntisti usano investire delle somme in degli strumenti a basso rischio come le linee vincolate: zero costi e guadagno anche se minimo; tuttavia, il tasso di inflazione impedisce col passare del tempo di recuperare il valore investito.

Una situazione impietosa, insomma. Secondo alcune stime che tengono conto dei rendimenti medi nel periodo 1900-2017, in questo momento, 10mila euro depositati su un conto corrente infruttifero dopo 5 anni diventano 9mila per colpa dei costi di gestione e dell’inflazione (invece, se per esempio vengono investiti in obbligazioni internazionali possono diventare 11mila dopo 5 anni).

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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