Salvagente stradale: cos’è e a cosa serve per auto e pedoni. Perchè è utile

Pubblicato il 9 Agosto 2019 alle 18:40 Autore: Claudio Garau

Salvagente stradale: di che si tratta e qual è la funzione specifica. Quali sanzioni scattano in caso di infrazioni collegate ad esso.

Salvagente stradale cos'è e a cosa serve per auto e pedoni. Perchè è utile
Salvagente stradale: cos’è e a cosa serve per auto e pedoni. Perché è utile

Per la legge, esiste un ulteriore tipo di salvagente, rispetto a quello che tutti conosciamo. Si tratta del cosiddetto salvagente stradale, il quale forse qualcuno ricorderà come elemento delle lezioni di teoria in scuola guida: vediamo allora di ricordare di che si tratta e qual è la sua utile funzione per i cittadini che percorrono le vie più trafficate.

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Salvagente stradale: di che si tratta? qual è la funzione?

Non è di certo difficile definire cosa sia, fisicamente, un salvagente stradale. È infatti una sorta di “isola artificiale” che emerge in mezzo alla strada, mirata a favorire il transito sicuro delle persone a piedi. Pertanto è un elemento che si trova in prossimità dei passaggi o attraversamenti pedonali delle strade a più alto tasso di circolazione di veicoli, oppure presso le fermate dei trasporti collettivi. Insomma la finalità è quella di tutelare la pubblica incolumità, accogliendo tutti coloro che, momentaneamente per attraversare la strada, vi sostano nel mezzo. Concretamente il salvagente stradale è uno spazio rialzato in mezzo alla carreggiata, tra le corsie, su cui, in moltissimi casi, sono appoggiati i cartelli stradali per direzionare il traffico veicolare.

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Salvagente ed infrazioni amministrative

Il Codice della Strada, ovviamente, dispone sanzioni amministrative, per tutti i casi in cui un automobilista esegua una fermata o sosta con il proprio mezzo sul salvagente stradale. Ciò salvi i casi di necessità ed urgenza, ovvero le circostanze della causa di giustificazione detta “stato di necessità”. Dal punto di vista sanzionatorio, pertanto, abbiamo che il contravventore dovrà pagare allo Stato una somma oscillante tra i 40 e i 164 euro per i ciclomotori e i motoveicoli a due ruote, e tra gli 85 euro e i 338 euro per tutti gli altri veicoli. Può anche scattare la decurtazione di due punti dalla patente.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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