Prescrizione cambiale 2019: anni, data scadenza e tutela del creditore

Pubblicato il 23 Settembre 2019 alle 17:05 Autore: Claudio Garau

Prescrizione cambiale: il contesto di riferimento e dopo quanti anni opera nei confronti del credito. Quali sono le tutele per il creditore.

Prescrizione cambiale 2019 anni, data scadenza e tutela del creditore
Prescrizione cambiale 2019: anni, data scadenza e tutela del creditore

Cerchiamo di seguito di rispondere ad un quesito pratico di sicura importanza: stiamo parlando della prescrizione cambiale. Vediamo allora quanti anni occorrono, come funziona e qual è la tutela del creditore. Infatti anche in ambito cambiali la prescrizione ha effetto, per il tramite del decorso del tempo legalmente previsto, quale causa di estinzione del diritto.

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Prescrizione cambiale: il contesto di riferimento, quando scatta e tutela del creditore

Anzitutto richiamiamo il concetto di cambiale: essa non è altro che un titolo esecutivo e di credito formale e astratto, che dà al suo effettivo possessore il diritto ad ottenere il pagamento della somma indicata nella cambiale, secondo la scadenza e nel luogo menzionati dal titolo stesso. Nella pratica dei rapporti tra privati, la cambiale ha la funzione di posticipare il pagamento della somma in denaro. La disciplina generale in materia di cambiali è prevista, in Italia, dalla cosiddetta legge cambiaria (ovvero il Regio Decreto n. 1669 del 1933). Essendo titolo esecutivo, la cambiale è atto scritto che conferisce al creditore il potere di agire contro il debitore, qualora questi non adempia alla propria obbligazione.

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In linea generale, è assai importante sapere quando un debito cade in prescrizione, in quanto se ciò accade non è più possibile recuperare il correlato credito. La cambiale perde la sua natura di titolo esecutivo (e, quindi, la capacità di ammettere che il creditore possa agire direttamente con il pignoramento dei beni del debitore) dopo tre anni: questa è la prescrizione cambiale. Alla scadenza di tale termine di prescrizione cambiale, tuttavia, il creditore continua comunque ad avere una prova scritta del titolo di credito e può, quindi, agire in giudizio per ottenere un decreto ingiuntivo, in modo da non dover seguire la trafila di una lunga e costosa causa civile. Pertanto, in sintesi, in ambito di prescrizione cambiale, il debitore insolvente può trovarsi di fronte ad una di queste situazioni: nei primi tre anni, un pignoramento immediato, perciò senza iter di tribunale specifico; dal terzo anno in poi e fino alla prescrizione del diritto di credito (solitamente 10 anni), la notifica di un decreto ingiuntivo da parte del creditore.

In altre parole, si tratterà insomma di farsi assistere da un buon avvocato che percorra la strada più efficace per recuperare il credito vantato, tra le seguenti: esecuzione forzata sul patrimonio del debitore; procedimento ingiuntivo; ordinario giudizio di cognizione. Le prime due sono le cosiddette “azioni cambiarie”, la terza è la soluzione che si può provare, nel caso le prime due siano inefficaci: in concreto è avviato un processo civile con ogni formalità, il quale avrà il fine di accertare l’eventuale credito e comporterà la citazione in giudizio del debitore. In caso di sentenza di condanna, il giudice imporrà al debitore di pagare.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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