Concluso il G8 a l’Aquila: Berlusconi ne esce rafforzato

Pubblicato il 11 Luglio 2009 alle 10:41 Autore: Redazione

Il Summit è iniziato innanzitutto con una grave defezione, quella del Presidente della Repubblica Popolare Cinese, volutosi recare in fretta e furia in patria a causa degli scontri etnici nell’estremo occidente del paese (Xinjiang). Come fa notare Emanuele Novazio de La Stampa, i maliziosi potrebbero pensare che abbia voluto eludere il confronto diretto con gli altri Capi di Stato sulla questione climatica, che vede la Cina appunto fortemente restia a rivedere le proprie politiche di emissioni. Qualunque sia la verità, rimane il fatto che il leader della seconda potenza economica mondiale (per alcuni analisti di settore molto prossima a diventare la prima) e del paese più popoloso al mondo (oltre un miliardo e trecento milioni di abitanti. L’Italia ne ha circa 58 milioni) non ha preso parte direttamente ai lavori del 35-esimo G8 se non delegando il mandato ai suoi collaboratori. Una grave perdita senza dubbio.

Come detto, quattro temi fondamentali sono stati toccati: il primo, quello degli aiuti ai paesi poveri (non si capisce bene perchè si faccia riferimento solo a quelli africani) ha visto l’ufficializzazione di un aumento di capitale per gli aiuti, da 15 a 20 miliardi di dollari da distribuire in 3 anni. Patto sottoscritto da 40 delegazioni presenti a l’Aquila. Sebbene questi aiuti siano una boccata di aria fresca per chi soffre quotidianamente di malattie che nei paesi industrializzati sono state debellate da tempo, bisogna far notare come una delle critiche mosse allo stesso Berlusconi sia stata quella di non aver rispettato i precedenti accordi sull’aiuto a tali paesi. Bob Geldof, firma autorevole de La Stampa, ricorda al nostro Presidente del Consiglio come egli abbia posto la firma sul precedente documento e quindi dovrà almeno rispettare questa volta i patti sottoscritti. Ad onor del vero, Berlusconi si è scusato di questa omissione di soccorso, benchè abbia alluso a scusanti francamenti poco credibili, come la presenza della crisi finanziaria (che ha toccato tutti quanti, ed in maniera certamente più incisiva dell’Italia e pur tuttavia gli altri paesi hanno rispettato gli accordi), un’eredità di conti pubblici deficitari a causa del precedente governo di centro sinistra (cosa del tutto falsa, essendo stato il debito diminuito dal passato Governo, come attestano gli analisti di settore), ed altro ancora.

Altro punto fondamentale è stata l’attuale crisi finanziaria che sta causando enormi perdite economiche al mercato globale. Il G8 ha dato mandato a Pascal Lamy, direttore del WTO (World Trade Organization) di convocare a Settembre i ministri competenti per poter portare le relative decisioni al G20 di Pittsburgh. Oltre a ciò, interessante anche l’idea proposta dal Ministro dell’Economia e Finanze, Giulio Tremonti, di introdurre un codice etico finanziario a cui gli operatori dovrebbero sottostare (un ethical standard che ricorda, almeno sintatticamente, il Gold Standard). Attendiamo quindi con trepidazione il Summit di Settembre. Nel frattempo si registra una comunicazione dall’OCSE secondo cui in Francia ed Italia vi sarebbero segni di miglioramento e ripresa.

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