Amministratore unico società: cosa fa, chi è e quanto guadagna. La guida

Pubblicato il 9 Ottobre 2019 alle 15:45 Autore: Claudio Garau

Amministratore unico società: chi è, quali sono i suoi poteri e mansioni e quanto guadagna. Ecco cosa è utile sapere in proposito

Amministratore unico società cosa fa, chi è e quanto guadagna. La guida
Amministratore unico società: cosa fa, chi è e quanto guadagna. La guida

Chiariamo di seguito chi è, cosa fa e quanto guadagna un amministratore unico società; la figura merita di essere dettagliata in quanto assai diffusa nel tessuto delle aziende italiane, ed in quanto è titolare di una tutta una serie di obblighi e responsabilità di assoluto rilievo. Vediamole.

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Amministratore unico società: il contesto di riferimento

La figura dell’amministratore unico società è tipica delle cosiddette SRL, ovvero le società a responsabilità limitata (una delle tipologie di società più diffuse sul territorio italiano). La legge prevede che, alla guida di una società di capitali, sia designato uno specifico soggetto di riferimento: egli sarà colui che, di fatto, concretizzerà la volontà della persona giuridica (ovvero la SRL), che la rappresenterà e che si assumerà la responsabilità degli atti realizzati in nome e in conto dell’azienda.

Un caso tipico di amministratore unico società è quello relativo alla trasformazione di una ditta individuale in una SRL unipersonale: in queste circostanze, diventa essenziale per il soggetto designato come amministratore, capire quali saranno i suoi compiti e responsabilità, onde non farsi trovare impreparato.

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Chi può diventare amministratore unico società?

Secondo la normativa societaria, l’amministratore unico società può essere socio o anche non socio, laddove l’atto costitutivo lo preveda. E in base al decreto legge n. 76 del 2013, anche in caso di SRL semplificate o unipersonale, amministratore unico può essere un non socio. Il diritto fissa in modo preciso le condizioni entro cui svolgere questo ruolo, dato l’estrema delicatezza delle funzioni e dei poteri generali di direzione, gestione e rappresentanza della società. Amministratore può essere anche un libero professionista (ad esempio un commercialista), che lavora quindi per la società con partita IVA (occupandosi personalmente di tutta la parte fiscale del suo ruolo).

Chi diventa amministratore unico società deve sapere che i suoi poteri e i suoi obblighi sono comunque regolati e disciplinati da due diversi tipi di fonti normative: da una parte abbiamo la legge, la quale pone con chiarezza quelle che sono le mansioni generali dell’amministratore unico società; dall’altra abbiamo lo statuto della società, il quale – a sua volta – può fissare ulteriori specifiche condizioni, mansioni e responsabilità nei confronti della figura in oggetto.

Concretamente, l’amministratore è designato nell’atto costitutivo della società: insomma, dal punto di vista cronologico, è una delle prime scelte fatte dai soci. L’atto costitutivo, in verità, può disporre sia l’amministratore unico, sia un numero minimo o massimo di amministratori. In ogni, caso tale atto è fondamentale: in mancanza di una regola specifica sulla nomina, la legge considera, in automatico, tutti i soci come amministratori della società di capitali.

I suoi poteri e compiti

A titolo puramente esemplificativo, richiamiamo ora alcuni dei poteri e compiti dell’amministratore unico società, essendo essi davvero svariati, anche in considerazione della dimensione della società. Ad esempio, tale figura ha poteri di organizzazione e gestione aziendale, compiendo gli atti giuridici riguardanti l’oggetto sociale.

Ha poteri di rappresentanza della società verso tutti i terzi (manifestando così la volontà dell’assemblea soci) e ha poteri di firma, ovvero può sottoscrivere gli atti e contratti che impegnano formalmente la società all’esterno. Tuttavia lo statuto sociale può contenere una disposizione con cui sono limitate le funzioni dell’amministratore unico società, per un maggiore equilibrio, conferendo altre funzioni ad altre persone della società.

Tenendo presente il dettato del Codice Civile in merito alle sue mansioni (art. 2475 e seguenti), tra i compiti e poteri dell’amministratore ricordiamo ancora: la facoltà di fissare la data dell’assemblea e l’ordine del giorno; curare i libri contabili e la redazione del bilancio, sottoponendolo all’approvazione dell’assemblea dei soci; redigere eventuali progetti di scissione o fusione e decidere di imporre un aumento di capitale a pagamento.

Ciò che preme rimarcare è che le funzioni dell’amministratore sono ben distinte da quelle dell’assemblea soci. Anzi, tale figura opera autonomamente rispetto alla volontà dell’assemblea e decide senza aspettare il nulla osta dei soci. Tuttavia, il Codice Civile dispone che questi ultimi hanno il diritto di controllare che cosa fa l’amministratore, potendo esaminare scritture contabili e libri sociali.

Quanto guadagna?

A questo punto, vista la mole di funzioni che spettano all’amministratore unico società, è lecito domandarsi quanto può guadagnare. In sintesi, tale figura riceve un compenso di tipo fisso, legato cioè agli effettivi utili, oppure di tipo misto, vale a dire con quota fissa e quota variabile in base ai risultati di gestione.

In ogni caso, la remunerazione è decisa in fase di nomina, tramite accordo con i soci ed è corrisposta mensilmente, trimestralmente o annualmente.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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